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Intervistato dal Corriere dello Sport, Dino Zoff ha toccato alcuni temi caldi, dal Mondiale per Club alla nomina di Gattuso come ct dell'Italia:
«Mah, che dire. Vedo che ci tengono soprattutto le brasiliane. Le europee sono cotte dopo una stagione massacrante. La passerella americana sarà sicuramente remunerativa, però io sono figlio di un altro calcio».
«Magari bastasse solo quello, il calcio non sarebbe uno sport, ma una preghiera. La verità è che ci vogliono i calciatori forti».
«Ne abbiamo pochi. E il campionato non aiuta i selezionatori visto che in Serie A ci sono sempre più stranieri».
«I talenti non si formano, i talenti nascono».
«Per una serie di fattori. I giovani possono scegliere tra molti più sport, i genitori sono opprimenti, le scuole calcio deprimono la tecnica a favore della tattica e non si gioca più per strada. E poi facciamo meno figli. Nel ‘60-’70 il mio Friuli dava 12 calciatori alla Serie A, ora credo 2-3».
«Equilibrio. In Norvegia siamo andati a fare il Barcellona... e loro hanno fatto l’Italia: tre contropiedi, tre gol. L’importante è che si ritrovi un po’ d’ambizione».
(Fonte: Corriere dello Sport)
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