"Acerbi, per dirne una, ha due anni in più del papà di Yamal. E come correva, però. Pure quando s’è rimesso dietro a marcare Lewandowski: l’avete visto il polacco? Giusto su un colpo di testa spedito in curva, buono per divorarsi il 4-4. Il nostro, intanto, era in piena trance agonistica. Centravanti vero o falso nueve, per lui poco cambia: li ferma tutti, li blocca tutti, si esalta con tutti. Tanto che gli avversari hanno pure provato a provocarlo. Storia di fine primo tempo, dopo il 2-0 su rigore di Calha. Acerbi si allaccia in mezzo al campo con Inigo Martinez e poi con mezzo Barcellona. Il motivo sarebbe uno sputo ricevuto proprio dal difensore del Barça. Hanno dovuto portare via il leone con la forza, i compagni, per evitare che reagisse".
"Meglio tenere le energie per cose più importanti, per un gol al 93’ ad esempio. Del resto, una semifinale di Champions non si gioca tutti gli anni, una finale meno che mai. Acerbi ora avrà l’occasione di rifarsi dopo Istanbul, dopo quella partita in cui marcò Haaland: il destino, a 37 anni, ha deciso di dargli un’altra chance. Mancano 24 giorni, è giusto far partire il conto alla rovescia. La verità è che Acerbi non finisce mai. Contro la squadra con l’età media che pare uno scherzo, lo scherzo se l’è inventato lui. Simbolico che sia stato lui, 37 anni, a rompere le certezze dei ragazzi di Flick. Simbolico di un gruppo che sa di giocare l’ultima mano di poker della loro carriera. Tutto o niente. Per ora è tutto, a Monaco si vedrà. Acerbi, in ogni caso, ha già vinto. Ha convinto l’Inter a prendere un indirizzo diverso sul mercato, lui che pareva destinato all’addio. Ma come rinunci, a uno così?", rivela Gazzetta.
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