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Acerbi, il simbolo dell’interismo. Intanto Spalletti prende appunti. L’Inter aveva pensato…

Acerbi, il simbolo dell’interismo. Intanto Spalletti prende appunti. L’Inter aveva pensato… - immagine 1
Francesco Acerbi, a 37 anni, è diventato il simbolo dell'Inter
Gianni Pampinella Redattore 

Francesco Acerbi, a 37 anni, è diventato il simbolo dell'Inter grazie alla sua straordinaria prestazione nella semifinale di Champions League contro il Barcellona, dove ha segnato un gol decisivo nei minuti finali. Un gol da attaccante vero e che ha permesso all'Inter di prolungare un sogno che sembrava ormai svanito.

"È il simbolo dell’interismo. Più che la classe e la garra di Lautaro, le parate del supereroe Sommer, la rete dell’incursore Frattesi, l’Inter oggi è ai piedi del vecchio Ace. Senza quella prodezza, a centoventi secondi dalla condanna e quando alcuni tifosi sconsolati avevano già lasciato San Siro, l’Inter sarebbe fuori e la festa sostituita dai processi, a Inzaghi e a una squadra troppa vecchia di cui Acerbi è il leader", sottolinea il Corriere della Sera.


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"Simone se lo è abbracciato sotto la pioggia e Spalletti ha preso appunti. Perché il 6 giugno, tra meno di un mese e appena sei giorni dopo la finale di Monaco, l’Italia giocherà in Norvegia la partita più importante e difficile sulla strada delle qualificazioni al Mondiale americano del 2026. E in difesa la situazione non è promettente. Buongiorno è fuori causa e Calafiori è appena tornato da un lungo infortunio al ginocchio. Acerbi lo spauracchio Haaland lo ha già messo in un angolo, al pari di Lukaku, Retegui e Kane e nei supplementari con il Barcellona non ha quasi fatto vedere il pallone a Lewandowski".

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"Spalletti, nonostante tutto, difficilmente lo chiamerà, anche se è giusto coltivare il dubbio. Il suo collega Inzaghi, invece, dubbi non ne ha manco uno. Acerbi è un intoccabile. E la società, che in un primo momento aveva pensato di lasciarlo andare per sopraggiunti limiti di età, ha capito che averlo in mezzo alla propria area è una garanzia. Il simbolo della resilienza nerazzurra. Nei momenti di sofferenza, spunta la testa di Acerbi. Il Leone, lo chiamano. E lui risponde sempre presente. Quando conta, non ha mai tradito. Acerbi ha mille vite: ha ricostruito la sua vita dopo la malattia e la carriera dopo l’esperienza negativa al Milan. L’Inter è il suo posto nel mondo, Inzaghi il suo allenatore preferito. È stato Simone a volerlo nerazzurro l’ultimo giorno del mercato dell’estate 2022. Marotta, scettico, lo ha preso in prestito per un milione. Uno degli affari migliori della sua vita".

(Corriere della Sera)