Nel reparto arretrato, infatti, il Bayern ha la coperta cortissima. Upamecano (problema alla cartilagine del ginocchio), Ito (frattura metatarso) e Davies (crociato rotto) hanno finito la stagione a causa dei rispettivi infortuni, Kim deve essere gestito, e nemmeno Guerreiro sta bene. Per questo, nella partita che il Bayern giocherà oggi contro l’Augsburg, potrebbero rifiatare. Con l’Inter però ci saranno entrambi. Kompany, forte dei 6 punti di vantaggio che ha sul Leverkusen secondo a sette turni dalla fine, può mischiare le carte per evitare di rischiare di imbattersi in nuovi problemi, ma sta anche riflettendo sull’opportunità di schierare la difesa che verosimilmente giocherà contro l’Inter (Laimer, Dier, Kim, Guerreiro, con Urbig in porta a sostituire l’infortunato Neuer), proprio per non arrivare alla gara con i nerazzurri con una difesa del tutto inedita. Riflessioni in corso.
"Oltre alle assenze in difesa, però, Kompany ne conta diverse anche fra centrocampo e attacco. Il giovane Pavlovic, geometra della squadra, martedì ha svolto il primo allenamento su campo (in precedenza aveva lavorato esclusivamente in palestra). La mononucleosi però preoccupa, anche perché può diventare cronica. Per questo il Bayern segue con grande attenzione lo stato di salute del giocatore (che si sottopone ciclicamente a esami del sangue per monitorare lo stato della malattia) affinché la situazione non degeneri. Il carico di lavoro verrà aumentato solo quando il ragazzo non correrà rischi. Per l’Inter i tempi sono quindi strettissimi. Coman (che piace al Barcellona del suo ex allenatore Flick) soffre di un’infiammazione al piede e pure lui è ormai destinato a saltare (almeno) l’andata contro i nerazzurri. In conferenza stampa Kompany, in vista del derby bavarese con l’Augsburg, ha perfino ipotizzato di mettere Gnabry come terzino sinistro. Fatto sta che questa sera l’obiettivo più che vincere è non riempire ulteriormente l’infermeria. Anche perché la sfortuna sembra davvero perseguitare il Bayern: Simon Muller, fratello di Thomas, che si occupa del rapporto fra il club più titolato della Germania e i tifosi, si è rotto il crociato. Non un problema per il tecnico, ma la dimostrazione che nel centro sportivo bavarese gira tutto storto. Perfino l’umore di Thomas Muller, di solito sempre allegro, che sembra destinato a lasciare il Bayern (con cui gioca dal 2000, quando a 10 anni entrò nel settore giovanile) a fine stagione, alla scadenza del suo contratto. Tutti motivi di tensione, che preoccupano la società. E che fanno suonare l’allarme rosso. Eppure suona anche a Milano. Dove sanno bene che non si possono fidare dei rossi. Nemmeno se rimaneggiati", aggiunge il quotidiano.
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