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Calcagno (CorSera): “Miglior Inter senza Lautaro-Barella, il profilo che cerca da anni…”

Alessandro De Felice
Alessandro De Felice Redattore 
Campanello d'allarme in casa nerazzurra dopo la sconfitta contro la Juventus all'Allianz Stadium di Torino

Domenico Calcagno, giornalista del Corriere della Sera, ha analizzato nell’edizione odierna il Derby d’Italia tra Juventus e Inter disputato ieri nell’appuntamento con l’editoriale.

“Probabilmente l’Inter non meritava di perdere, ma il calcio di certe cose se ne infischia”.

"Per Chivu è già una piccola crisi ed essendo finita male le sostituzioni di Lautaro e Barella, potrebbero lasciare strascichi in uno spogliatoio che solo un mese e mezzo fa sembrava un saloon. Per l’inter è stato importante Calhanoglu con la sua doppietta, splendido il secondo, non lo è stato Sommer: 4 tiri e 4 gol. È chiaro poi che l’inter è lontana dall’aver compiuto la mutazione annunciata e l’impressione è che i suoi calciatori debbano pensare prima di fare, operazione questa che rallenta ogni giocata permettendo agli avversari (ieri gli juventini) di piazzarsi con comodo, senza affanno”.

Il quotidiano sottolinea come la Juve, guidata da Tudor, abbia mostrato maggiore chiarezza di gioco e capacità di sfruttare gli spazi, mentre l’Inter, pur con più possesso palla, ha faticato a rendersi pericolosa. La squadra nerazzurra appare ancora lontana dalla trasformazione annunciata, frenata da lentezza di esecuzione e problemi di sincronia.

“La Juve è diversa, non fa un passaggio, un ghirigoro più del necessario. Ha un’identità chiara e quella verticalità che Chivu sta cercando, senza successo, di dare ai suoi. L’atteggiamento degli uomini di Tudor è, tutto sommato, basico, ma comunque efficace. L’Inter ha un possesso palla superiore ma per più di un’ora non scalfisce la linea davanti a Di Gregorio (il primo gol di Calha è un tiro da fuori). La Juve si presenta più raramente dalle parti di Sommer, ma ogni volta che lo fa crea situazioni di pericolo. È vero che Tudor può contare su Yildiz, il giocatore che l’Inter non ha e che cerca da anni, ma non è solo questo. La Juve ha chiarezza e sa sfruttare gli spazi che l’inter lascia tra difensori e centrocampisti quando viene attaccata”.

L’analisi prosegue con il focus sui gol:

“Acerbi, Akanji e Bastoni il loro lavoro lo fanno, ma troppe volte si trovano a dover fare i conti con più avversari del previsto. È un problema di occupazione del campo e di sincronia. Tudor in questo è molto più avanti. E un ragionamento sul fatto che il miglior momento di gioco dei nerazzurri sia arrivato con Lautaro e Barella, i giocatori simbolo, seduti in panchina bisognerà farlo. In sostanza, è vero che siamo solo alla terza, ma l’inter in tre gare ha segnato 9 gol subendone 6 per soli 3 punti. E gli avversari corrono”.