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Arrivano nuovi dettagli per il caso plusvalenze per il quale è indagato il presidente del Napoli De Laurentiis. I pm Lorenzo del Giudice e Giorgio Orano hanno chiesto il rinvio a giudizio per falso in bilancio per Aurelio De Laurentiis e per l'ad Andrea Chiavelli. I due ds non risultano indagati.
Queste le novità riportate da Repubblica:
Non devi scrivere nulla. Tracce nelle mail non se ne lasciano. A voce quello che ti pare». L'ordine è secco. A pronunciarlo, il 17 luglio 2020, è Giuseppe Pompilio, all'epoca vicedirettore sportivo del Napoli, in un messaggio a Cristiano Giuntoli, allora ds del club. È l'estate in cui il Napoli si prepara a chiudere l'affare più costoso della sua storia: Victor Osimhen dal Lille. Un'operazione da 50 milioni in contanti più 20 milioni in calciatori, che, secondo la procura di Roma, poggia su basi fragili.
Le contropartite tecniche — valutate a cifre gonfiate — sarebbero servite solo a generare plusvalenze fittizie. Repubblica, grazie all'informativa della Guardia di Finanza, ricostruisce nel dettaglio quella trattativa opaca. I pm Lorenzo del Giudice e Giorgio Orano, intanto, hanno chiesto il rinvio a giudizio per falso in bilancio per Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, e per l'ad Andrea Chiavelli. I due ds non risultano indagati. Questi elementi, consegnati ad aprile anche alla procura federale, non sono stati giudicati sufficienti dal procuratore Chinè per riaprire il processo, a differenza del caso Juve. La vicenda non avrà quindi seguito in ambito sportivo.
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