E racconta quindi del gol che ha sbloccato la partita nel primo tempo, da calcio piazzato, 'trasformato in oro da Bisseck' e che illude gli interisti in visibilio a San Siro. Si racconta di Pedro che poi li gela con l'uno a uno. Del due a uno realizzato da Dumfries e del rigore segnato ancora da Pedro che fissa il punteggio sul due a due. Complice Arnautovic che a due passi incespica sul pallone anziché trovare il gol che valeva i tre punti. "È il sipario anche se Como-Inter e Napoli-Cagliari in teoria non sono ancora semplice retorica. Ma realisticamente per l’Inter i sogni sono già accampati all’Allianz Arena di Monaco per la finale con il Psg". La gente che aveva spinto fino all'ultimo minuto se ne va in silenzio dallo stadio e in mezzo alle torri si sentono le parole di chi ha tanto da rimpiangere.

Mentre a Parma
—Per quanto riguarda il Napoli ora "Restano 90’ allo scudetto, con la testa che scoppia assieme al cuore, perché le due partite, quella di Parma di Conte e dei suoi, quella dell’Inter con la Lazio, rimanda all’ultima. Non è finita finché non è finita, però la squadra azzurra ha le mani sullo scudetto, al termine di una gara da pathos, interminabile, emotivamente «insopportabile». Tre pali e tante imprecazioni", scrive invece l'inviato a Parma del giornale.
Che racconta del pari tra Parma e Napoli, del monologo nel secondo tempo della squadra di Conte, di traverse e pali che hanno fermato il desiderio di segnare degli azzurri, ma che non sono stati colti, evidentemente, come segnali dall'Inter che a Milano non ha resistito quando doveva resistere e ha ceduto alla Lazio. Così arriva l'immagine che descrive come è andata la lotta a distanza tra la squadra di Conte e quella di Inzaghi.
Nel finale a Parma: "Un’altra traversa, di McTominay, su punizione dal limite, acqua che non toglie sete avrebbero i vecchi saggi. Finché Pedro, da Milano, non ha mandato lo champagne".
(Fonte: La Stampa)
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