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Idee chiare, comunicazione efficace, e cambiamenti per la sua Inter. Cristian Chivu non ha perso tempo e ad Appiano Gentile ha iniziato subito il lavoro di trasformazione della squadra che fu di Simone Inzaghi. La Gazzetta dello Sport racconta la rivoluzione che ha in mente il nuovo allenatore nerazzurro:
"In un’ora circa di conferenza stampa, Chivu non ha sfoggiato frasi a effetto e nemmeno slogan alla Conte perché «non vogliamo copiare nessuno, dobbiamo solo lavorare e rimanere competitivi». Il suo pensiero sul calcio e su quello che si aspetta da questa Inter, però, è già piuttosto chiaro. Dice Cristian che i suoi dovranno essere aggressivi e verticali, che a centrocampo si potrà giocare con due o tre uomini, e che bisognerà saper saltare linee e uomini. In tre passaggi i capisaldi della sua rivoluzione: immediatezza, elasticità e imprevedibilità. Per l’ultimo punto si prega di ripassare tra qualche ora, magari già stasera: Lookman è quel tocco di fantasia in più che Marotta conta di poter regalare all’Inter dopo il rilancio da 43 milioni più bonus che oggi servirà sul piatto dell’Atalanta. Il resto, invece, sarà lavoro per i giocatori che da ieri si allenano agli ordini di Chivu: «Cercheremo di dare identità fin da subito, allenando più moduli. Vogliamo essere più ibridi e imprevedibili, le basi ci sono e la squadra ha giocatori in grado di adattarsi»".
"Una strada maestra, però, c’è già. Chivu la studia fin da quando ha messo le mani sull’Inter, ed è convinto che il passaggio dal 3-5-2 inzaghiano al 3-4-2-1 intravisto negli Stati Uniti sia l’evoluzione della specie ideale per colmare quei due centimetri — per dirla con Marotta — che hanno stoppato l’ultima Inter a un passo dalla storia. Il 3-4-1-2, poi, potrà essere una variante utile anche in corsa. È in mezzo al campo, in ogni caso, che Chivu ha risorse in abbondanza per mettere in pratica la grande svolta: tutti i suoi centrocampisti possono muoversi con profitto in posizioni diverse, da Barella a Frattesi, da Sucic a Mkhitaryan fino al ritrovato Calhanoglu".
(Fonte: La Gazzetta dello Sport)
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