Il Napoli è il vero favorito per lo scudetto, specie se nel prossimo mese saprà dribblare gli ultimi nomi pesanti sul suo cammino: Fiorentina e Milan in casa (la ripartenza di domani con i viola è fondamentale), Bologna fuori. Il resto è quasi uno scivolo. La priorità di De Laurentiis è la permanenza di Conte, perché si avverte qualche brontolio solo in parte fisiologico. Delle candidate al titolo l’Atalanta è la più concentrata sul solo presente, che resta «ora o mai più» malgrado le ultime delusioni casalinghe. Gasperini ha detto troppo del suo incerto futuro, il che fa sospettare una strategia mirata all’oggi: se depuriamo il suo torneo dalle prime tre giornate — tutte in trasferta per finire i lavori al Gewiss — l’Atalanta è in testa con 52 punti contro i 51 di Inter e Napoli. Mai stata così forte. La Juve conta di restarle dietro per un altro giorno soltanto, ma agganciarla domani non sarà facile: un anno fa la stessa gara finì 2-2, e per l’Atalanta segnò due volte Koopmeiners, pensa te.
Calando un velo pietoso sulle ultime polemiche, legate a una situazione interna visibilmente disgregata, al Milan resta l’obiettivo di una dignitosa Coppa Italia: vincerla, o almeno non uscire con le ossa rotte dai derby di semifinale. Sfumato ormai il posto Champions, l’attenzione passa sulle mosse della società, chiamata a decidere il direttore sportivo e, con lui, l’allenatore del futuro, che dovrà essere una scelta forte: Roberto De Zerbi sta facendo bene a Marsiglia, nel suo dna tecnico il Milan è ben presente, e fra lo Shakhtar in tempi di guerra e l’Olympique che è sempre un bell’ambientino, ha dimostrato di sapersela cavare ovunque. Sarebbe ora di dargli una grande chance.
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