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Condò: “Inter, compito arduo per Oaktree: declino City è un monito. Scudetto? Napoli favorito”

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Sulle pagine del Corriere della Sera, il giornalista ha detto la sua sulla lotta serrata al vertice della Serie A
Andrea Della Sala Redattore 

Sulle pagine del Corriere della Sera, il giornalista Paolo Condò ha detto la sua sulla lotta serrata al vertice della Serie A

Un anno fa l’Inter dominava in campionato ma usciva dalla Champions agli ottavi. Ora guida la serie A senza dominare, anzi fatica a tenere la testa davanti al Napoli e ha un calendario peggiore, ma è praticamente ai quarti di finale del torneo europeo, dove l’impenetrabilità è una forma d’arte. Effetto della coperta corta, o meglio anziana: se Marotta e il suo management hanno costruito e mantenuto un grande instant team nel periodo Zhang, la politica di Oaktree dovrà garantire un ringiovanimento della rosa senza toccarne la competitività. Il declino del Manchester City è un monito.


Condò: “Inter, compito arduo per Oaktree: declino City è un monito. Scudetto? Napoli favorito”- immagine 2

Il Napoli è il vero favorito per lo scudetto, specie se nel prossimo mese saprà dribblare gli ultimi nomi pesanti sul suo cammino: Fiorentina e Milan in casa (la ripartenza di domani con i viola è fondamentale), Bologna fuori. Il resto è quasi uno scivolo. La priorità di De Laurentiis è la permanenza di Conte, perché si avverte qualche brontolio solo in parte fisiologico. Delle candidate al titolo l’Atalanta è la più concentrata sul solo presente, che resta «ora o mai più» malgrado le ultime delusioni casalinghe. Gasperini ha detto troppo del suo incerto futuro, il che fa sospettare una strategia mirata all’oggi: se depuriamo il suo torneo dalle prime tre giornate — tutte in trasferta per finire i lavori al Gewiss — l’Atalanta è in testa con 52 punti contro i 51 di Inter e Napoli. Mai stata così forte. La Juve conta di restarle dietro per un altro giorno soltanto, ma agganciarla domani non sarà facile: un anno fa la stessa gara finì 2-2, e per l’Atalanta segnò due volte Koopmeiners, pensa te. 

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Calando un velo pietoso sulle ultime polemiche, legate a una situazione interna visibilmente disgregata, al Milan resta l’obiettivo di una dignitosa Coppa Italia: vincerla, o almeno non uscire con le ossa rotte dai derby di semifinale. Sfumato ormai il posto Champions, l’attenzione passa sulle mosse della società, chiamata a decidere il direttore sportivo e, con lui, l’allenatore del futuro, che dovrà essere una scelta forte: Roberto De Zerbi sta facendo bene a Marsiglia, nel suo dna tecnico il Milan è ben presente, e fra lo Shakhtar in tempi di guerra e l’Olympique che è sempre un bell’ambientino, ha dimostrato di sapersela cavare ovunque. Sarebbe ora di dargli una grande chance.