La pesante sconfitta compromette ogni logica possibilità di qualificazione diretta al Mondiale, e per accedervi l’Italia dovrà passare dai playoff di marzo. Spalletti, il cui bilancio resta insufficiente, ha davanti nove mesi per costruire una squadra credibile, ma il suo lavoro in Nazionale — rispetto ai club — appare finora privo di risultati e identità.
“Il bilancio di Spalletti continua a essere largamente insufficiente, ma non esiste un’alternativa: giunti a questo punto il ct, che non riesce ad adeguare il suo ritmo di lavoro all’incarico — nei club ha fatto grandi cose, in azzurro la scena è muta — potrebbe ripensare a dotare la squadra di un suo gioco originale, che è la via maestra per ritrovare un’ambizione. Ci aveva provato all’inizio dell’europeo, i rovesci l’avevano costretto a tornare alla difesa a tre, che come nei club anche a livello di nazionali è quasi sparita, eppure continua a far parte del nostro costume, e peraltro ultimamente non ci protegge nemmeno”.
Il commissario tecnico, conclude Condò, dovrebbe provare a dare alla squadra un gioco originale, l’unica via per ritrovare ambizione e competitività:
“Le ultime quattro gare sono state tre sconfitte e un pari, con 11 gol subiti. Non è la solita Italia da difesa e contropiede: è un’armata Brancaleone senza capo né coda”.
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