"A rileggerla adesso, dopo la conquista di una seconda finale, ma stavolta a spese di Bayern e Barcellona, pare una distopia. Due anni fa l’Inter, pur guadagnando molto, incrementò il valore della rosa. Onana venne sostituito da Sommer, lucrando un impensabile vantaggio tecnico (citofonare Yamal). Thuram arrivò a zero, svincolato, e in due anni ha spento ogni rimpianto per Lukaku".
"Venne pagato una trentina di milioni Pavard con l’aggiunta dei 7 per Bisseck, ottimi investimenti, mentre i 31 per Frattesi furono differiti alla stagione successiva, e Frattesi martedì ha firmato la sentenza. Se questi sono i meriti della ditta Marotta&Ausilio, che quest’anno non ha ripetuto la moltiplicazione dei pani e dei pesci — ma alla fine pure Taremi è entrato nella giocata decisiva — la capacità di Inzaghi di migliorare i giocatori ha fatto il resto".
"Quattro anni fa Dumfries era un ruvido rimpiazzo dell’elegante Hakimi, oggi forse è il top al mondo nel ruolo. La cessione di Brozovic era non solo vantaggiosa ma indifferibile per l’esplosione di Calhanoglu, «visto» da Simone nella nuova posizione. Mkhitaryan si è speso nei raddoppi su Yamal portando la disponibilità verso la squadra a un altro livello".
"La spina dorsale italiana, talentuosa in Bastoni e Barella, irriducibile in Darmian e sulfurea in Dimarco, ha trovato in Acerbi — richiesta di Inzaghi non da tutti capita — l’uomo del destino. L’immagine in cui festeggia a torso nudo il suo gol salvifico, e le ali tatuate sulla schiena sembrano la ragione per cui sta galleggiando nell’aria, è un capolavoro onirico".
"Resta Lautaro Martinez, che con De Vrij è l’interista di più lungo corso, e la considerazione che in una partita dove ne aveva visibilmente poco sia comunque riuscito a segnare un gol e a procurare un rigore spiega perché sia il capitano di questa squadra. Che ha ancora la missione di Monaco prima di ricominciare a cambiar pelle, ma stavolta i soldi da investire ci sono. Se li è procurati lei".
(Corriere della Sera)
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