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"Quattro anni fa Dumfries era un ruvido rimpiazzo dell’elegante Hakimi, oggi forse è il top al mondo nel ruolo. La cessione di Brozovic era non solo vantaggiosa ma indifferibile per l’esplosione di Calhanoglu, «visto» da Simone nella nuova posizione. Mkhitaryan si è speso nei raddoppi su Yamal portando la disponibilità verso la squadra a un altro livello".
"La spina dorsale italiana, talentuosa in Bastoni e Barella, irriducibile in Darmian e sulfurea in Dimarco, ha trovato in Acerbi — richiesta di Inzaghi non da tutti capita — l’uomo del destino. L’immagine in cui festeggia a torso nudo il suo gol salvifico, e le ali tatuate sulla schiena sembrano la ragione per cui sta galleggiando nell’aria, è un capolavoro onirico".
"Resta Lautaro Martinez, che con De Vrij è l’interista di più lungo corso, e la considerazione che in una partita dove ne aveva visibilmente poco sia comunque riuscito a segnare un gol e a procurare un rigore spiega perché sia il capitano di questa squadra. Che ha ancora la missione di Monaco prima di ricominciare a cambiar pelle, ma stavolta i soldi da investire ci sono. Se li è procurati lei".
(Corriere della Sera)
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