Mai in carrozza
—La delusione post Como è passata, non l’emergenza. Anche se Conte prova a scherzarci su: «Febbraio mese più duro? No, rispetto ad agosto è stata una passeggiata di salute» sottolinea facendo riferimento al punto da dove è cominciato il suo lavoro, dalle macerie trovate al suo arrivo e da un mercato estivo entrato nel vivo a campionato già iniziato. «Dopo una sconfitta impari di più rispetto a una vittoria che porta superficialità in tutti. Abbiamo analizzato il perché di quel secondo tempo a Como e bisogna farlo per crescere. I ragazzi sanno che ero molto arrabbiato — ancora Conte —, ma lo erano anche loro. Bisogna stare sul pezzo fino al 95’, senza trascurare niente, tutti i punti fatti li abbiamo sudati, mai una vittoria in carrozza per 5-0 come altre. Noi non possiamo mollare un attimo. Le partite si possono vincere o perdere, fa parte del calcio. Bisogna odiare la sconfitta, ma anche accettarla quando qualcuno è stato più bravo di te come contro l’Atalanta al Maradona. Diciamo che per la sfida di Como abbiamo qualcosa da recriminare...».
Il dubbio
—Ma poi c’è l’orgoglio del lavoro fatto e della crescita del gruppo, sintetizzato come meglio non si può. «Contro l’Inter ci aspetta una partita bellissima. Ci siamo meritati questo top match mettendo tutto quello che avevamo. Ora vediamo chi sarà più bravo». Antonio sente l’aria delle grandi notti, ora deve solo scegliere a chi affidarsi. Più Gilmour che Billing per rimpiazzare Anguissa. E poi spazio a Raspadori: «Ci dà qualità». Quella che serve nelle notti così", si legge.
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