"La visione della partita dei rivali ha accompagnato il gruppo di Inzaghi al rientro da Torino fino al momento catartico, la testata di Vazquez che rischia di cambiare completamente la geografia del campionato negli ultimi due turni. In quel momento, mancava una ventina di chilometri per arrivare ad Appiano, luogo di speranzosa partenza sabato pomeriggio e di dolce arrivo ieri notte. Quando i nerazzurri sono scesi dal pullman un attimo prima delle 23, sapevano di stare in classifica ormai a un alito dal Napoli. Anche in campionato, la rincorsa impossibile per loro è diventata di colpo reale: per questo, il buonumore della truppa è perfino cresciuto, nonostante fosse già a livelli da vertigine dopo la battaglia vinta con il Barcellona".
"Ieri i nerazzurri hanno iniziato a capire che uno strano vento soffiava sul Napoli vedendo sul monitor di bordo la carambola di Meret sull’1-1. Il contro-vantaggio campano di Raspadori non ha tolto fiducia, né allo staff che occupava come da tradizione le prime file, né ai giocatori seduti sul fondo, come in ogni gita che si rispetti. Tutti notavano un Genoa più baldanzoso del previsto, sapevano che poteva scapparci la sorpresa, e così è stato. Il 2-2 non poteva che essere accompagnato da una piccola esultanza, composta, perché l’Inter tutta sa che il grilletto è sempre nelle mani dell’ex Conte. Nello stesso tempo, però, adesso la pressione aumenta in casa della capolista, ridotta a un +1 di vantaggio: più che ripensare ai punti dilapidati lungo il cammino, è su questo aspetto psicologico che lavoreranno da mercoledì ad Appiano", spiega il quotidiano.
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