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Cds – Fiorentina, è stato un miracolo, non una vittoria. Inter, Inzaghi non aveva calcolato…

Gianni Pampinella Redattore 
L'analisi del Corriere dello Sport sulla gara del Franchi vinta nettamente dalla squadra di Palladino

L'Inter ha scoperto di avere una sorta di complesso dell'asterisco. Quasi tre ani dopo Bologna, i nerazzurri cadono pesantemente anche nel recupero contro la Fiorentina. Vittoria meritata della squadra di Palladino contro un'Inter irriconoscibile. "È stato un miracolo, non una vittoria. Simone Inzaghi probabilmente non aveva calcolato i poteri del sovrannaturale ma si è scontrato con una realtà ingestibile: la Fiorentina giocava in 12. Undici calciatori fantastici in campo, più Edoardo Bove in panchina a guidarli e incitarli. Non poteva l’Inter fermare il fluido magico di un cerchio che aspettava da due mesi di chiudersi. Certo, perdere così non era prevedibile. E dopo questo 0-3 sonoro e stonato, la sconfitta più netta in Serie A da 6 anni e la prima in assoluto dal derby d'andata, rimpiange di non vedere più il famoso asterisco in classifica: adesso i punti di ritardo dal Napoli sono davvero tre", sottolinea il Corriere dello Sport.

"Se la ride anche Antonio Conte quindi, insieme a Palladino che ha azzeccato la partita perfetta. Con una squadra sventrata dalle assenze, la Fiorentina ha giustamente aspettato l’Inter con una formazione molto prudente. Era sorprendente la facilità con la quale l’Inter si disuniva senza palla, forse perché troppo protesa in avanti per ottimizzare il predominio, alla fine arrivato al 71,8 per cento, e spesso imprecisa nelle scelte a ridosso dell’area di rigore. Manovra lenta, come il passo di Calhanoglu e Mkhitaryan controllati ovunque da Beltran e Richardson, e prevedibile, senza sbocchi".

"Dall’altra parte invece i molti lanci lunghi di Ranieri e Gosens hanno generato varie situazioni destabilizzanti, nonostante la lucidità di De Vrij. Inzaghi ha intuito tardi (e lo ha ammesso) il pericolo che stava correndo. Ma neppure Palladino avrebbe immaginato di segnare sul primo e unico calcio d’angolo (Mandragora) che ha premiato l’inserimento di Ranieri, bravissimo a tirare al volo e ad anticipare l’impalpabile Frattesi".

(Corriere dello Sport)