La situazione non è semplice. I nerazzurri arrivano da una fase di evidente calo fisico e mentale. A Bologna si è vista una squadra stanca, come ammesso dallo stesso Nicolò Barella, che ha parlato apertamente della necessità di "trovare energie anche quando non ci sono".
Il derby di domani, il quinto della stagione e finora mai vinto dall’Inter, arriva in un momento carico di tensione. Nonostante non sia la gara più importante dell’anno, il suo peso specifico è enorme, anche in vista della finale di Coppa Italia in calendario per il 14 maggio, tra la trasferta contro il Torino e il delicato scontro con la Lazio. Una sconfitta contro i rossoneri, pur potendo essere razionalizzata come un modo per alleggerire il calendario, rischierebbe di minare ulteriormente le certezze del gruppo campione d’Italia in carica.
A rendere ancora più complesso il quadro sono gli infortuni e le squalifiche. L’assenza di Marcus Thuram, giocatore unico per caratteristiche nel sistema di Inzaghi, pesa notevolmente. Non si tratta più di una rotazione studiata per ottimizzare le risorse, ma di un’impossibilità forzata a schierare pedine fondamentali. Dumfries e Zielinski sono ormai fermi da oltre un mese, mentre sabato contro la Roma mancheranno Bastoni e Mkhitaryan, squalificati dopo le ammonizioni rimediate a Bologna. Entrambi saranno costretti a giocare nel derby, privando l’allenatore della possibilità di risparmiarli in vista dei prossimi incontri.
Anche sotto l’aspetto mentale, la squadra sembra vacillare. A Bologna è arrivato l’11° gol subito negli ultimi quindici minuti di partita: un dato allarmante, se si considera che in totale l’Inter ha incassato 32 reti. Errori simili si erano già visti nel pareggio con il Napoli, nella gara d’andata contro la Juventus e nel derby perso all’ultimo minuto con il gol di Gabbia. Il nervosismo è esploso a fine gara, quando diversi giocatori hanno accerchiato l’arbitro per protestare contro una rimessa laterale considerata irregolare. Inzaghi ha sottolineato l’episodio, ma ha anche riconosciuto che l’errore decisivo è stato tecnico, con Bisseck che ha maldestramente colpito di testa servendo involontariamente Orsolini, autore del gol.
Inzaghi sa che ora arriva la fase più delicata: gestire un calendario fittissimo senza commettere errori. L’Inter è chiamata a un’impresa di equilibrio tra ambizioni e fatica, sapendo che ogni minimo passo falso può compromettere uno degli obiettivi stagionali.
In questo scenario, il confronto con il Napoli è inevitabile: i partenopei, nonostante le polemiche che circondano Antonio Conte, hanno approfittato della Pasqua per ritrovare la vetta della classifica e godere di una settimana intera di preparazione in vista della sfida contro il Torino.
L’Inter, invece, avrà già sulle gambe la semifinale di Coppa Italia, una sfida di campionato contro una Roma agguerrita e il primo allenamento per la trasferta al Camp Nou. La differenza tra vincere tutto e non portare a casa nulla si gioca tutta nella capacità di restare lucidi e competitivi durante passaggi come questo. La vera partita, per Inzaghi e i suoi, comincia adesso.
(Il Giornale)
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