Si gioca stasera la finale di Champions tra Inter e Psg. Dopo due anni i nerazzurri hanno la possibilità di alzare il trofeo, dopo aver perso la finale a Istanbul con il Manchester City.

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Inter, un’arma in più per la Champions. Inzaghi l’ha mostrata ieri in conferenza
"Ieri Simone Inzaghi ha spiegato qual è la prima arma dell’Inter in questa finale di Champions League: la consapevolezza. Lo ha spiegato senza parlare, accomodandosi nella sala conferenza dell’Allianz Arena con al fianco Lautaro Martinez, campione del mondo, e Nicolò Barella, già campione d’Europa. Tre reduci da un’altra finale Champions giocata non più tardi di due anni fa. È questo accumulo di esperienze, cui vanno aggiunti gli incroci vincenti della stagione in corso, contro club di prima nobiltà, come Arsenal, Bayern Monaco e Barcellona, ad aver corazzato la personalità e l’autostima dell’Inter che questa sera entrerà in campo con un piede molto più pesante di quello che posò a Istanbul in faccia al Manchester City", scrive La Gazzetta dello Sport.
"Quello dei 40 mila innamorati della Beneamata è molto più di un viaggio della speranza, come in fondo lo fu quello sul Bosforo contro l’armata del Pep che appariva imbattibile. I francesi, per qualità tecnica individuale, possono anche essere considerati superiori, ma l’Inter compensa per solidità d’insieme, sapienza tattica, fisicità e, appunto, consapevolezza. La Storia non scende in campo, ma in una finale pesa sempre. I milanesi hanno in memoria, tra l’altro, 3 Coppe Campioni e 3 Mondiali per club; i parigini solo una Coppe Coppe e un Intertoto. Arbitra il rumeno Kovacs, che diresse la finale di Conference 2022 e Europa League 2024, le ultime coppe vinte da italiane: Roma e Atalanta. Detto così: un quadrifoglio. Il Psg punta sulla sede: le 4 finali precedenti di Coppa Campioni a Monaco sono state vinte da squadre che non avevamo mai vinto il trofeo. Tipo il Marsiglia contro il Milan, nel 1993", ricorda Gazzetta.
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