L’Inter spera che le loro prestazioni non siano episodi isolati, ma segnali di una continuità ritrovata. D’altronde, Arnautovic aveva già lasciato il segno nella vittoria contro la Fiorentina qualche settimana fa.
Un lampo improvviso ha acceso San Siro. E dire che l’austriaco non sembrava nemmeno convinto di posizionarsi al limite dell’area su quel calcio d’angolo: l’indicazione era arrivata dalla panchina e lui l’aveva seguita con apparente svogliatezza.
Ma la respinta di testa di Dia è finita proprio dalle sue parti, e in un attimo l’attaccante nerazzurro si è acceso.
"Vale molto per me e per l’Inter – ha dichiarato Arnautovic a fine gara – volevamo la semifinale e l’abbiamo conquistata. Ora pensiamo al Napoli, una squadra da rispettare, ma andiamo lì per vincere e prendere i tre punti".
Per la Coppa Italia, invece, ci sarà il Milan da affrontare in semifinale: "Non pensiamo ancora al derby, prima viene la sfida di sabato. Affrontiamo una gara alla volta".
San Siro ha celebrato il suo numero 8, che in passato era stato spesso criticato per errori sotto porta. Se c’è un aspetto su cui nessuno può discutere, è la sua generosità.
Il vero problema dell’austriaco, oltre alla necessità di maggiore minutaggio per essere al top della condizione, è la sua eccessiva sensibilità agli eventi del match, soprattutto ai propri errori, che talvolta lo portano a scomparire dalla partita.
Ieri, invece, ha resistito a un colpo alla caviglia destra, ha segnato un gran gol e, spinto dall’entusiasmo, ha corso e pressato in ogni zona del campo.
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