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Cds – Inter-Barça partita delle partite. Il 3-3 del Montjuïc ha prodotto erezioni fortissime…

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Dalle colonne del Corriere dello Sport, Roberto Beccantini ha parlato di Inter-Barcellona
Gianni Pampinella Redattore 

Dalle colonne del Corriere dello Sport, Roberto Beccantini ha parlato di Inter-Barcellona, ritorno della semifinale di Champions League. "Con tutto il rispetto per Paris Saint Germain-Arsenal, in programma domani, sarà Inter-Barcellona di oggi la partita delle partite, la bilancia delle differenze, la Waterloo che segnerà una fine e un inizio. Il 3-3 del Montjuïc ha prodotto erezioni fortissime e reazioni non meno turgide. Un kolossal: vero. Uno spettacolo: certo. Da sbattere in faccia ai corti musi: sìììì". 

Inter Lautaro

"Allacciate gli aggettivi, lucidate le metafore, brandite i mouse. E scordatevi che il risultato sia l’isola d’Elba dalla quale evadere non era poi così complicato. La sentenza ci condurrà idealmente a Sant’Elena, da dove non tornò neppure «ei fu». Se persino Pep Guardiola ha rovesciato i report dell’Uefa - possesso: 72 per cento a 28% pro Barça - ed esaltato le lavagne di Simone Inzaghi («Non sa solo difendere»); se applaude la scuola italica proprio lui, l’architetto del tiki-taka che da un’altra Inter di un altro Inzaghi (José Mourinho) subì il medesimo trattamento, episodi a parte, bè, non si può non archiviare il lascito ed esserne fieri". 


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"Per fortuna, il momento si avvicina. Dal cozzo di stili uscirà un verdetto che farà «giurisprudenza» nelle redazioni, nei bar, sui social: ovunque e comunque. La vocazione di prendere di petto i rivali; l’abitudine di aspettarlo al varco. Siamo nel 2025 e continuiamo a scannarci attorno alle carcasse di dicotomie obsolete, di filosofie che spinsero Gianni Brera e Gino Palumbo su ring mica tanto platonici. Dobbiamo accontentarci di Antonio Cassano, capace di scavalcare a sinistra addirittura l’Arrigo. Gli estremismi si graffiano e rinunciano allo status neutro di «semplici» estremi. È la vitalità popolare e populista del calcio, che sposa le regole e va a letto con le eccezioni. San Siro, ore 21. L’esito, ripeto, tracimerà ben oltre gli argini del tabellino e delle infografiche. Si fronteggiano una rinomata palestra e una distinta sartoria". 

(Corriere dello Sport)