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Inter, con Chivu cambiano le gerarchie: chi sale e chi scende. E sui giovani…

Inter, con Chivu cambiano le gerarchie: chi sale e chi scende. E sui giovani… - immagine 1
Il nuovo tecnico nerazzurro partirà nel segno della continuità, ma ci potrebbero presto essere delle novità
Fabio Alampi Redattore 

Si avvicina il giorno dell'esordio di Cristian Chivu sulla panchina dell'Inter. Per i nerazzurri si tratta di un nuovo inizio, dopo il quadriennio targato Simone Inzaghi. Si riparte nel segno della continuità, ma con il passare del tempo non sono da escludere grandi novità, come racconta La Gazzeta dello Sport: "L'era di Cristian Chivu è iniziata – anche dialetticamente – nel segno della continuità: non può essere altrimenti, il nuovo allenatore arriva a capo di un gruppo che ha vissuto quattro anni intensi con Simone Inzaghi. Ma è giusto aspettarsi un cambio di rotta. Con calma, non certo da questo Mondiale per club, per il quale non c'è neppure il tempo di ragionare, subito in campo e via. Ma le prospettive sono diverse, in termini filosofici e anche pratici. Due linee su tutte da evidenziare. La prima: non c'è più una divisione netta tra esperti e giovani, come nei fatti era prima. La seconda: le gerarchie inevitabilmente vengono ritoccate".

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Chi sale

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"Tre nomi su tutti, tra quelli potenzialmente in ascesa. Premessa doverosa: siamo in un periodo di pieno mercato, tutto è aggiornabile e modificabile. Ma non si sbaglia nel dire che Frattesi, De Vrij e Carlos Augusto hanno davanti a loro uno scenario completamente diverso.

Frattesi, innanzitutto: era un sicuro partente, l'addio era stato di fatto già programmato, anzi, di più, solo rinviato rispetto a gennaio. [...] Ora vuole fermarsi e capire. Perché all'Inter sta bene, dentro il gruppo sta bene. E, almeno a parole, ha capito che con Chivu si riparte da zero e che può giocarsi le sue possibilità.

[...] Un discorso non troppo distante si può fare per Carlos Augusto. Il brasiliano ha sempre accettato in silenzio il suo ruolo di dodicesimo in campo, prima alternativa a Dimarco, costantemente primo cambio sulla fascia. Ma anche lui aveva cominciato a ragionare sul futuro: siamo alla vigilia di una stagione che porta al Mondiale e l'interista vuole essere protagonista col ct Ancelotti. Credeva di meritare maggiore spazio in alcune occasioni, ma non l'ha ottenuto.

[...] In silenzio è sempre stato anche De Vrij, perfetto vice Acerbi. Eppure, durante la lunga assenza del difensore italiano, l'olandese si era comportato alla grande. E non avrebbe immaginato di finire nuovamente nelle retrovie in maniera così perentoria, da febbraio in avanti. Anche lui ha tanto da guadagnare".

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Chi scende

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"Siamo dentro un'Inter che sta rinnovandosi. Ma vuole farlo gradualmente: nessuna rivoluzione, nessun cambio generazionale traumatico, ma Chivu ha un "pollice verde" molto più visibile rispetto a Inzaghi. L'ha raccontato pure lui nel giorno della sua presentazione, la carta d'identità poco conta. E pure il passato, vale fino a un certo punto.

Dimarco, ad esempio, è chiamato anche a un salto in avanti dal punto di vista fisico e atletico che con lo staff di Inzaghi non è avvenuto. Lo stesso giocatore soffre il fatto di essere sempre sostituito dopo un'ora. È un passaggio che dovrà avvenire, altrimenti non sarà impossibile vedere un'Inter senza il suo mancino migliore in alcune partite.

Altro mancino: Acerbi. Si raccontava prima di De Vrij: ecco, qui ora il ballottaggio è aperto. L'azzurro andrà gestito, sul piano fisico. Ci sarà un'alternanza più marcata tra i due, che pure hanno caratteristiche diverse e interpretano il ruolo in una maniera differente.

Infine Calhanoglu: [...] bisognerà anche capire come Chivu interpreta il ruolo di regista. Con il Parma, per intendersi, il centrale di centrocampo aveva una posizione molto più fissa rispetto al turco con Inzaghi. In quel ruolo non sarà impossibile vedere Barella (specie se Sucic guadagnerà spazio nelle rotazioni muovendosi proprio da mezzala destra come Nicolò). O, chissà, un altro giocatore che arriverà dal mercato, e in questo senso Asllani è destinato a perdere altre posizioni: il club potrebbe cederlo senza più aspettarlo come ha fatto per tre stagioni".