Ma la 27ª giornata ha fatto emergere una figura centrale nella volata: Antonio Conte. Secondo il Corriere dello Sport, Il tecnico salentino si pone al vertice di un triangolo psicologico che potrebbe determinare l’esito della stagione, sfruttando al massimo una condizione mentale e fisica in crescita, oltre a un calendario più favorevole rispetto agli avversari.
TRIANGOLO
—L’1-1 dello Stadio Maradona ha lasciato sensazioni contrastanti. Il Napoli, pur non trovando la vittoria che manca da cinque giornate, ha dimostrato di poter competere per il titolo. La squadra di Conte ha reagito con carattere, raggiungendo il pareggio all’87’ dopo un lungo dominio e un secondo tempo di netta superiorità. Senza elementi chiave come Neres e Anguissa, il tecnico ha dovuto sperimentare nuove soluzioni, ma il messaggio è chiaro: la squadra crede nello scudetto. "Se vogliamo, possiamo", ha dichiarato Conte, minimizzando il problema di una rosa meno profonda rispetto a Inter e Atalanta e trasformando le difficoltà in opportunità.
Sul fronte nerazzurro, Inzaghi può ritenersi soddisfatto del punto guadagnato, anche se la sua squadra ha sprecato l’occasione di allungare a +4 in classifica. Dopo un primo tempo chiuso in vantaggio, l’Inter è crollata nella ripresa, mostrando difficoltà evidenti: la mancanza di alternative dopo l’uscita di Dimarco, lo stop di Calhanoglu, le prestazioni opache di Lautaro e Thuram e un atteggiamento troppo passivo. Il secondo tempo ha evidenziato i limiti della squadra: nessun tiro in porta, confusione tattica e troppi rischi corsi. La solidità tanto decantata scricchiola e il calendario si complica.
Per l’Atalanta, invece, il pareggio interno contro il Venezia rappresenta un’occasione sprecata. Il 1-1 finale contro una squadra penultima in classifica e mai vittoriosa in trasferta è un risultato deludente, soprattutto considerando le ambizioni della squadra di Gasperini. Eppure, il tecnico è apparso sereno: la Dea resta in corsa e il futuro dirà se questo punto sarà stato utile nella volata finale.
IL CALENDARIO
Il Napoli esce galvanizzato da questo turno, consapevole di avere un calendario meno ostico. Dopo le sfide contro Fiorentina, Venezia, Milan e Bologna, la squadra di Conte non avrà più scontri diretti e potrà concentrarsi esclusivamente sul campionato, senza distrazioni europee.
L’Inter, invece, dovrà gestire un’agenda ben più complessa. Entro il 16 marzo, i nerazzurri affronteranno due volte il Feyenoord negli ottavi di Champions League, il Monza in campionato e soprattutto l’Atalanta a Bergamo. Uno scontro diretto che potrebbe pesare anche in una possibile classifica avulsa a tre, decisiva in caso di spareggio per il titolo. Se la Dea dovesse vincere contro l’Inter, salirebbe in testa a questa speciale graduatoria, complicando la situazione del Napoli a causa della differenza reti.
Nei confronti diretti tra le prime della classe, finora il Napoli ha ottenuto 23 punti, l’Inter 18 e l’Atalanta 15. La squadra di Gasperini, tuttavia, ha già affrontato nove big match e nelle prossime settimane sarà attesa da una serie di sfide durissime contro Juventus, Napoli, Fiorentina, Lazio, Bologna e Milan. Un calendario infernale che metterà alla prova la tenuta della Dea.
L’Inter, dal canto suo, ha capitalizzato meno del previsto negli scontri diretti e, oltre alla Champions League, dovrà affrontare anche due derby di Coppa Italia contro il Milan. Avversario, quest’ultimo, che si è rivelato ostico in Serie A, così come la Juventus: in quattro sfide, i nerazzurri hanno raccolto solo due pareggi e due sconfitte.
Tre squadre in tre punti, nessun favorito assoluto e un calendario che potrebbe rimescolare ancora le carte. Lo scudetto resta in bilico, e ogni partita potrebbe essere quella decisiva.
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