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Sembra Disneyland, ma è l’Inter: Inzaghi ha scelto la via dello spettacolo. Attaccante in più

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Il tecnico vuole una squadra propositiva e votata all'attacco. Oltre ai due centravanti, anche Dumfries partecipata sempre all'azione
Andrea Della Sala Redattore 

L'Inter pensa sempre a come colpire l'avversario. Difficile vedere la squadra di Inzaghi barricata in difesa, ma la filosofia del tecnico è quella di dominare il gioco e andare sempre a cercare il gol. Per questo è uno dei migliori attacchi d'Europa il suo.

"Se giochi con cinque punte, è abbastanza naturale che a fine partita sia necessario contare i gol. Con l’Inter funziona così. Quest’anno, questo campionato, come solo un’altra volta nella storia: 2,61 gol di media a match. E un dato ancor più impressionante: per 11 gare su 21 la squadra di Inzaghi ha segnato almeno tre gol. Sembra Disneyland e invece è l’Inter. Non è un’assicurazione sulla vittoria, questa: per intendersi, nel 1949-50 (l’unica volta in cui i nerazzurri fecero meglio, con 58 reti), poi a fine torneo la squadra chiuse al terzo posto. Ma è garanzia di spettacolo, tutto sommato anche di produttività. Inzaghi ha scelto questa via, per inseguire lo scudetto e battagliare con Antonio Conte", analizza La Gazzetta dello Sport.


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In Europa, nei cinque campionati top, solo Barcellona e Bayern hanno segnato di più. È allora una via che raccoglie il favore dello spogliatoio, che in fondo è il passaggio più importante. La verità è che Inzaghi ha aggiunto alla squadra della seconda stella almeno un altro attaccante, ovvero Dumfries. L’olandese è un esterno che costruisce occasioni da gol in una partita con una puntualità che diversi centravanti di ruolo della Serie A non riescono a fare in 180 minuti. È a quota sei gol, già oltre il suo record italiano, solo un passo sotto il suo primato di sempre, stabilito in Olanda nel 2019-20.

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"C’è un lavoro dietro la crescita del giocatore, che è migliorato non solo a livello mentale (il rinnovo è stato decisivo) ma anche dal punto di vista tecnico, allenando la lucidità sotto porta nelle conclusioni. Dumfries è la terza punta reale dell’Inter. La quarta è l’altro esterno, Dimarco o Carlos Augusto. E quando, come a Lecce, in campo va Frattesi, ecco il quinto attaccante. Ecco, in soldoni, l’ennesimo giocatore con tanti gol nei piedi che mette in campo Inzaghi. E allora i 55 gol non sono solo figli del gioco, ma anche delle scelte sui singoli. La forza dell’Inter è che non sai da chi aspettarti le reti, perché la singola partita può essere decisa da diversi giocatori. È la vera caratteristica di questa Inter: la proiezione dice 100 reti a fine torneo, mica male", aggiunge il quotidiano.