In Europa, nei cinque campionati top, solo Barcellona e Bayern hanno segnato di più. È allora una via che raccoglie il favore dello spogliatoio, che in fondo è il passaggio più importante. La verità è che Inzaghi ha aggiunto alla squadra della seconda stella almeno un altro attaccante, ovvero Dumfries. L’olandese è un esterno che costruisce occasioni da gol in una partita con una puntualità che diversi centravanti di ruolo della Serie A non riescono a fare in 180 minuti. È a quota sei gol, già oltre il suo record italiano, solo un passo sotto il suo primato di sempre, stabilito in Olanda nel 2019-20.
"C’è un lavoro dietro la crescita del giocatore, che è migliorato non solo a livello mentale (il rinnovo è stato decisivo) ma anche dal punto di vista tecnico, allenando la lucidità sotto porta nelle conclusioni. Dumfries è la terza punta reale dell’Inter. La quarta è l’altro esterno, Dimarco o Carlos Augusto. E quando, come a Lecce, in campo va Frattesi, ecco il quinto attaccante. Ecco, in soldoni, l’ennesimo giocatore con tanti gol nei piedi che mette in campo Inzaghi. E allora i 55 gol non sono solo figli del gioco, ma anche delle scelte sui singoli. La forza dell’Inter è che non sai da chi aspettarti le reti, perché la singola partita può essere decisa da diversi giocatori. È la vera caratteristica di questa Inter: la proiezione dice 100 reti a fine torneo, mica male", aggiunge il quotidiano.
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