"Perfetta tatticamente nel primo tempo, dal secondo in poi l’Inter è stata tutto cuore e orgoglio e ed è andata oltre le difficoltà di alcune sua colonne (Calhanoglu, Barella). Immensi, tra gli altri, Lautaro, Acerbi e Sommer. Ma perfino il brutto anatroccolo Taremi, ieri è sembrato un cigno. Yamal, splendido, ha fatto paura come si temeva, come Attila che spianò Milano nel 452. Ma Lamine è tornato a casa sconfitto, con i suoi bravissimi amici palleggiatori. Il cuore dell’Inter è stato molto resistente delle mura meneghine di allora. Subito tanto Yamal, come si temeva. Sulle prime due palle che tocca si smaterializza e passa attraverso i marcatori. E’ finita. San Siro è una dolce crostata di gioia, incredulità, emozione. Monaco di Tibet? No, Monaco di Baviera, 31 maggio: l’Internazionale è in finale di Champions League", aggiunge il quotidiano.
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