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Niente bis scudetto per l'Inter, che chiude al secondo posto a un solo punto dal Napoli. Tanti i rimpianti in casa nerazzurra, anche se Repubblica ci tiene a sottolineare un aspetto: "Lautaro e compagni, applauditi dalla curva dei tifosi nerazzurri, hanno lasciato dietro di sé una scia di punti, fin dalla prima di campionato a Marassi. E nonostante il 2-0 contro un Como in dieci per l'espulsione di Reina, il Sinigaglia, entra nella geografia dei luoghi nefasti della storia nerazzurra".
"Per chi ha seguito il film del campionato interista, verrebbe naturale individuare il momento in cui il sogno si è rotto nel 2-2 con la Lazio alla penultima giornata, raggiunto dagli ospiti su rigore al 90'. Ma non basta a spiegare i 13 punti in meno rispetto allo scorso anno. Riavvolgendo la pellicola, si incontrano inciampi anche peggiori che — aggravante — si somigliano: dal pareggio a Genova, altro 2-2 partendo da situazione di vantaggio, a quello di Parma, sempre 2-2 con rimonta avversaria. Hanno fatto male il pari a Monza, il solo punto in due partite col Bologna, l'identico magro bottino con il Milan, il ko a San Siro con la Roma. E sono pesati i risultati negli scontri diretti: le uniche vittorie sono arrivate con l'Atalanta".
"Che l'Inter da inizio stagione abbia sacrificato il campionato per la Champions, è falso. Nel maxi-girone europeo, Inzaghi ha schierato l'altraInter, quella di Carlos Augusto e Zielinski, Asllani e Taremi, preservando le stelle per la serie A. Ha fatto il contrario solo per i quarti e per le semifinali, battendo prima il Bayern Monaco e poi il Barcellona. I troppi errori in campionato sono figli della stanchezza fisica e mentale dei giocatori — a Como hanno giocato la 58ª partita da agosto — cui si aggiunge quel «sapendoci forti, ci rilassiamo », pronunciato con candore da Mkhitaryan".
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