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"Venti minuti e già si chiude bottega, Psg in carrozza e Inter stordita: Hakimi, ex nerazzurro, e il gioiello Douè indirizzano subito la finale di Monaco, i 70’ rimanenti non mutano destino e tramutano anzi in mortificazione la sconfitta". Così il quotidiano La Stampa racconta la sconfitta in finale di Champions League dell'Inter.
E ovviamente è normale il riferimento all'altra finale persa nel 2023, quella contro il City: "A Istanbul la squadra di Simone Inzaghi s’era chinata dopo aver combattuto e spaventato i favoriti, stavolta non entra mai in partita, è complice del doppio svantaggio letale, si defila sbugiardando l’incertezza del pronostico e chiude inerme e schiacciata, sballottata, travolta. E se due anni fa, pur a mani vuote, uscì almeno rafforzata nella consapevolezza, costruendo le basi d’uno scudetto, d’una solida dimensione europea e di questa nuova finale, stavolta aleggia il rischio d’un ciclo al tramonto, intanto per ragioni anagrafiche".
Una caduta rovinosa, con un punteggio umiliante e che inchioda l'Inter alle sue responsabilità. "Ma non bisogna cadere nella trappola classica del pallone e cancellare quanto di buono c’è dietro, dimenticare che già arrivare in fondo è un successo. Dura ingoiare uno 0-5, dura accettare zero tituli dopo aver sognato il Triplete, durissima ripartire - probabilmente senza Inzaghi dopo una notte così buia", conclude il quotidiano.
(Fonte: La Stampa)
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