"Scollinata la mezz’ora, Dier, di testa e forse con il favore di un malefico giro di vento, ha raccolto il 2-2, laddove il difensore voleva servire il pallone al centro. Due a due e qualificazione di nuovo appesa a un filo. Gli ultimi venti minuti sono stati qualcosa d’antico. L’Inter, asserragliata davanti a Sommer, non riusciva più a ripartire. Inzaghi ha tolto Lautaro per Taremi, ma l’iraniano si è distinto un’altra volta per l’inutilità. I report dicono che il Bayern è stato padrone del campo: possesso palla al 62,3 per cento, baricentro molto alto a 58,3 metri contro un’Inter molto bassa a 37,2, per un dislivello tra le due squadre di oltre venti metri. In semifinale però va l’Inter, perché è stata più dura, più resistente, più aggrappata del Bayern Monaco alla zattera della qualificazione. Un “italian job”, un lavoro all’italiana, però fatto con pulizia. Un’Inter ostinata, più forte del vento".
(Fonte: La Gazzetta dello Sport)
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