Quella di Khvicha Kvaratskhelia è una parabola sorprendente. L’ala georgiana è passata dal trionfo a Napoli alla finale di Champions League con il PSG, dove ritroverà proprio l’Inter, la squadra che ha già fatto soffrire. Kvara ha contribuito in modo significativo alla vittoria del secondo scudetto del Napoli, mettendo a segno 5 gol e tre assist nella Serie A 2024/25. A gennaio, la svolta: ha ceduto alle sirene qatariote e si è trasferito a Parigi, portando con sé la fame di successi.

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GdS/ Inter, paradosso Kvara: dopo lo scudetto, sogna la beffa anche in Champions
La sua parabola ha del paradossale: dopo aver strappato lo scudetto dalle maglie dell’Inter, ora può fare altrettanto con la Champions. Il georgiano è un’ala sinistra che gioca spesso a piede invertito, sfruttando il destro per rientrare e calciare, ma capace anche di sorprendere col sinistro. Ne è un esempio lampante il gol all’Aston Villa nei quarti, quando Kvara, dopo un doppio movimento, ha trafitto il portiere con un sinistro secco. La sua alternanza tra destro e sinistro, unita al dribbling imprevedibile, lo rende illeggibile per molti difensori.
L’Inter lo conosce bene, in particolare Pavard: il francese lo ha affrontato già tre volte ai tempi del Napoli, con risultati tutto sommato equilibrati (due pareggi e una vittoria nerazzurra, in Supercoppa italiana a Riad). In quella occasione Kvara non incise, mentre Pavard servì l’assist decisivo a Lautaro. Ma da allora molto è cambiato: con Luis Enrique il georgiano è cresciuto anche dal punto di vista del lavoro difensivo, diventando il primo a pressare per recuperare palla. Un sacrificio necessario nelle squadre del tecnico spagnolo, dove la disponibilità al pressing è la chiave di sopravvivenza.
Kvaratskhelia, che ha forgiato il proprio spirito combattente nella Dinamo Tbilisi ai tempi dell’Urss, resta però un giocatore dal carattere particolare. Non tutti gli allenatori hanno saputo valorizzarlo: lo ha fatto Spalletti, non Garcia, Mazzarri e Calzona. Serve empatia e umanità, qualità che Kvara riconosce a Luis Enrique: “Tratta i giocatori con umanità e rispetto”, ha detto in un’intervista alla Uefa. Tra i due è nata una sintonia preziosa, che ha fatto di Kvara un’arma letale anche in Champions.
Ecco perché domani, contro l’Inter, Kvaratskhelia sarà osservato speciale: dribbling e fantasia per trafiggere la difesa nerazzurra, ma anche pressing feroce per limitare la spinta di Dumfries. L’Inter lo conosce, Pavard lo teme, ma fermarlo sarà un’impresa. Perché il georgiano che ha già tolto uno scudetto ai nerazzurri, ora sogna di soffiare loro anche la coppa più ambita.
(Fonte: La Gazzetta dello Sport)
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