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Agresti: “Inter e Milan, punti d’oro e segnali d’allarme. È incredibile quanto…”

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Il giorno dopo Inter-Monza e Lecce-Milan, dalle colonne della Gazzetta dello Sport Stefano Agresti analizza le gare delle due milanesi
Gianni Pampinella Redattore 

Il giorno dopo Inter-Monza e Lecce-Milan, dalle colonne della Gazzetta dello Sport Stefano Agresti analizza le gare delle due milanesi che hanno vinto in rimonta. "Servono due secchiate d’acqua per svegliare Milano. Sonnecchia l’Inter, sbanda il Milan: Inzaghi rischia lo scudetto, Conceiçao la panchina. Poi, quando sono sotto 2-0, entrambe si scuotono, rimontano, vincono. È questo che alla fine conta, a maggior ragione adesso che siamo arrivati allo sprint: vincere. È incredibile quanto è successo, anzi quanto stava per succedere all’Inter. Sembrava la partita più scontata dell’anno, e non solo perché metteva di fronte la prima e l’ultima in classifica".

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"Il fatto è che il Monza era annunciato in disarmo. Nesta è stato abile a ricostruire e rimotivare la squadra ma gravissime sono state le colpe dell’Inter, soprattutto nell’atteggiamento difensivo; non a caso a metà gara Inzaghi ha fatto fuori De Vrij e Pavard. E mentre la mente tornava a situazioni simili, l’ultima che vince in casa della prima, vissute raramente nella storia del calcio, è arrivata la rimonta. Faticosa e provvidenziale".


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"Il Milan di Conceiçao è una squadra strana: funziona solo quando è disperato, o giù di lì. Con il portoghese in panchina i rossoneri hanno vinto nove partite – nove su diciotto – e ben cinque di questi successi, più della metà, li hanno ottenuti in rimonta. Insomma: attenti a prendere a schiaffi Conceiçao e il suo Milan, la reazione potrebbe essere terribile. Ma siamo sicuri che queste continue rimonte, per quanto riuscite, abbiano solo aspetti positivi? Non proprio. Certo, indicano che nelle difficoltà i rossoneri si esaltano, hanno capacità di reazione, non mollano". 

(Gazzetta dello Sport)