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Impresa Inter, sorridono Italia e Spalletti: obiettivo Mondiale. Il gesto di Barella…

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I nerazzurri vincono con gli italiani sugli scudi e una grande prova di forza e maturità: un messaggio per la Nazionale
Alessandro De Felice Redattore 

A Monaco di Baviera, l’Inter ha scritto una delle pagine più esaltanti della sua storia recente, battendo il Bayern all’Allianz Arena e interrompendo una striscia di imbattibilità casalinga europea che durava da ben 22 partite. La squadra di Simone Inzaghi ha messo un mattone verso un sogno a più dimensioni: la conquista della Champions League sfuggita nel 2023, l’accesso al Mondiale per club, il rilancio dell’Italia nel ranking UEFA e, indirettamente, anche il ritorno della Nazionale di Spalletti sulla strada che porta al Mondiale 2026, a partire dallo scontro con la Norvegia di Haaland il prossimo 6 giugno.

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L’Inter ha compiuto l’impresa con una prestazione che ha avuto il marchio inconfondibile del tecnico Simone Inzaghi e quello decisivo di Lautaro Martinez, ma soprattutto con il cuore e l’anima dei suoi azzurri. Alessandro Bastoni, premiato dalla UEFA come migliore in campo, è stato monumentale nonostante un recente problema muscolare; Nicolò Barella ha guidato i compagni da leader assoluto, instancabile e preciso, incarnando perfettamente quello spirito italiano che Beppe Marotta invoca e promuove come tratto distintivo del club.


Darmian si è confermato affidabile e insostituibile, mentre Acerbi ha contenuto anche Harry Kane, come già accaduto con altri attaccanti di primo piano. A completare il mosaico c’è Frattesi, entrato dalla panchina e autore del decisivo gol del 2-1 con uno dei suoi inserimenti tipici, pochi giorni dopo aver vissuto un dolore personale profondo per la scomparsa della nonna.

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Seppur senza Dimarco, che dovrebbe rientrare al ritorno, l’Inter ha saputo soffrire e colpire, disinnescando molte delle armi tattiche del Bayern Monaco. Secondo i dati elaborati dal CIES e da Wyscout, che collocano i bavaresi in vetta alla classifica delle migliori squadre europee basandosi su sei parametri fondamentali, l’Inter è riuscita a imporsi nonostante l’apparente inferiorità statistica, ribaltando i pronostici grazie a organizzazione, intensità e una mentalità forgiata dall’italianità del gruppo.

Il legame tra passato e presente si riflette nel senso di appartenenza trasmesso da veterani come Javier Zanetti, oggi vicepresidente, ai nuovi arrivati. Proprio come accadde nel 2010 con i campioni del Triplete, oggi sono Barella e Bastoni a incarnare e diffondere quei valori, formando un’ossatura italiana che si rivela sempre più fondamentale nelle serate europee.

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L’atmosfera del dopo partita ha raccontato un altro spaccato significativo: Barella, anziché godersi la vittoria, è corso all’Arena di Milano per tifare il Cagliari Primavera dell’amico Pisacane, festeggiando con lui in campo dopo la vittoria contro il Milan. Un gesto che racconta molto del carattere del centrocampista sardo, ma anche della compattezza emotiva di questo gruppo.

Mercoledì prossimo, nella gara di ritorno a San Siro, l’Inter andrà a caccia di un altro tabù: mai era riuscita a battere il Bayern in casa nei quattro precedenti. Il vantaggio c’è, ma la missione è ancora tutta da completare. L’Ital-Inter ha però dimostrato di avere mezzi, cuore e mentalità per continuare a sognare.