"Con tutte le attenuanti del caso, non si può dire “buona la prima”. L’Inter di Chivu, infatti, ha debuttato nel Mondiale per club con un pareggio contro il Monterrey, che ha lasciato l’amaro in bocca per le troppe occasioni sprecate, ma anche per una prestazione con più ombre che luci". Apre così l'analisi del Corriere dello Sport sull'1-1 tra Inter e Monterrey all'esordio nel Mondiale per Club.


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CorSport: “Inter, non buona la prima. Chivu, ecco l’aspetto più urgente da sistemare”
"Vero che si è visto qualcosa di nuovo. Come il baricentro più alto della squadra e una riaggressione più rapida, che ha permesso di recuperare il pallone in posizione più avanzata, oltre alla zona in difesa sui piazzati avversari. Quest’ultima novità, però, ha fatto subito flop in occasione del gol da corner di Sergio Ramos: comprensibile, peraltro, visto che occorre del tempo per far diventare automatici certi meccanismi. È andata meglio, invece, con le altre due novità, che, però, hanno funzionato giusto un tempo. Poi, nella ripresa, ha prevalso la stanchezza. E l’Inter ha finito per perdere distanze e compattezza, mentre il Monterrey ha potuto risalire il campo come non aveva praticamente mai fatto nella prima frazione", aggiunge poi il quotidiano che poi spiega cosa debba fare Chivu:
"Nel corso della ripresa, Chivu ha anche provato a modificare lo spartito tattico, piazzando inizialmente un trequartista (Mkhitaryan) alle spalle delle due punte e poi due (la coppia Lautaro-Zalewsky) dietro il solito Thuram. La manovra offensiva, però, non si è accesa: è rimasta sempre troppo lenta e prevedibile una volta arrivati a ridosso dell’area avversaria. Ed è questo l’aspetto su cui Chivu è chiamato ad intervenire con maggiore urgenza. Al di là del fatto che diversi elementi hanno mostrato di essere ancora appesantiti dalle fatiche della stagione e pure dalle scorie della debacle con il Psg. Plausibile che, contro gli Urawa Reds, si vedranno miglioramenti. Intanto, però, la strada per la qualificazione, dopo l’1-1 con i messicani si è fatta più complicata".
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