Bologna ancora fatale
—Ora l’ipotesi si riaffaccia alla finestra dopo che la formula è stata reintrodotta, in caso di arrivo alla pari, al posto della classifica avulsa. Ancora coinvolta l’Inter come nel 1963-64, annata in cui - altro collegamento - Juve e Milan cambiarono allenatore a campionato in corso. La controparte stavolta è il Napoli, che ha operato l’aggancio battendo sabato il Monza in trasferta e assistendo il giorno dopo alla sconfitta nerazzurra al Dall’Ara, in quella che gli sfottò dei tifosi hanno già trasformato nella “fatal Bologna”, ricordando l’errore commesso da Ionut Radu il 27 aprile, che aprì la strada alla vittoria rossoblù e allo scudetto del Milan. Inter e Napoli sono in testa a quota 71 e hanno cinque partite per mettere la testa davanti all’avversario sul traguardo. Per il fattore campo nessuna differenza: tre match in casa e due fuori a testa. Per quanto le avversarie, la squadra di Antonio Conte appare leggermente favorita su quella di Simone Inzaghi. Non per numero di impegni complicati, ma per il loro peso specifico: per il Napoli due avversarie tranquille (Torino e Genoa) e tre in lotta salvezza (Lecce, Parma e Cagliari, con quest’ultimo magari già salvo alla 38ª giornata); per l’Inter due avversarie in cerca di Europa (Roma e Lazio) e tre tranquille (Verona, Torino e Como).
Le parole, lato Inter e Napoli
—Ma il calendario non si può limitare a quello della Serie A. Meglio: non per l’Inter, ancora impegnata su tre fronti. Ovvero la semifinale di ritorno di Coppa Italia domani sera con il Milan (con eventuale finale) e la semifinale di Champions League con il Barcellona (con eventuale finale). Una serie di impegni che, pur senza cercare alibi, è stata evidenziata da Nicolò Barella nel dopo Bologna: «Le partite da giocare sono tante, la squadra è stanca. Dobbiamo dare tutto, ritrovando energie che a volte mancano». Come si è visto in alcuni secondi tempi e finali di partita: con Udinese, Parma e, per l’appunto, Bologna. Una ruggine figlia del logico desiderio di essere competitivi su ogni fronte, ma che ha avuto conseguenze atletiche e mentali. Come quelle che, per esempio, hanno affossato il Liverpool. Anche il Napoli sta faticando, come si è visto a Monza, per via di un organico meno competitivo ma, per l’appunto, ha dalla sua un solo fronte su cui impegnarsi. Con una avvertenza, fondamentale: frenare l’incontinenza verbale di cui sono stati protagonisti negli ultimi giorni Conte e Aurelio De Laurentiis. Parole di fuoco che potrebbero terremotare l’ambiente.
Lo spareggio
—E lo spareggio? Nessun campo neutro, si va in casa della meglio classificata negli scontri diretti. Anche qui vige l’equilibrio (due pareggi), decide allora la differenza reti: attualmente un +40 per l’Inter e un +27 per il Napoli, che designerebbero San Siro. La possibile data è ipotizzata nella settimana successiva alla fine del campionato, quella che porta alla finale di Champions (sabato 31 maggio) e che può vedere l’Inter protagonista. Si sceglierà il giorno in base alla eventuale presenza dei nerazzurri a Monaco di Baviera e alla possibilità di organizzare anticipi della 38ª giornata, venerdì 23 oppure sabato 24: uno tra martedì 27 e mercoledì 28", si legge.
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