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Inter da sogno, notte da raccontare. CorSport: “Impresa titanica, successo limpido e meritato”

L'Inter batte 4-3 il Barcellona ai supplementari dopo una partita incredibile e si guadagna la finale di Champions di Monaco
Andrea Della Sala Redattore 

Inter in finale di Champions League, tutto vero. La squadra di Inzaghi elimina il Barcellona ai supplementari dopo una partita epica che rimarrà nella storia. Ora a Monaco troverà una tra Arsenal e Psg.

Inter da sogno, notte da raccontare. CorSport: “Impresa titanica, successo limpido e meritato”- immagine 1

"Da sogno. Non è stata una partita. Sembrava il romanzo di Italia-Germania ai Mondiali del 1970 o un match tra due giganti del pugilato come Cassius Clay e Foreman. Inter e Barcellona, dopo 120 minuti, erano ancora in piedi sul ring di San Siro per darsi un pugno più forte dell’altro all’ultima ripresa tra due boxeur sfiniti dalla stanchezza. Frattesi ha spedito i blaugrana al tappeto con il colpo del ko: è finita 4-3 ai supplementari. Un’impresa titanica. Simone Inzaghi, due anni dopo Istanbul, è tornato in finale di Champions. A Monaco di Baviera potrà entrare nella storia come Helenio Herrera e Mourinho. Non era scontato rimandare a casa un fenomeno come Yamal e i ragazzini terribili di Flick. Successo limpido e meritato, poteva finire con lo stesso risultato al Montjuic senza il gol annullato a Mkhitaryan. Una notte da raccontare ai nipotini, una delle più belle nella storia del calcio italiano", sottolinea il Corriere dello Sport.


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"Altro che Montjuic, l’urlo di San Siro scuoteva l’anima. L’Inter ha scollinato l’assestamento, si è sistemata bene sul campo, attirando i bluagrana in trappola, e si è scatenata. Inzaghi ha fatto le cose giuste, compreso il recupero forzato di Lautaro. L’istinto del campione. Il Toro era dove doveva essere quando Dumfries lo ha messo davanti alla porta spalancata, ma i campioni d’Italia sono passati in vantaggio a capo di una fiammata lunga dieci minuti. Il pressing, l’idea rubata al Barça per sbloccarla, aveva prodotto 3 angoli, un sinistro di Barella e due o tre ripartenze micidiali. Decisiva la pressione di Dimarco su Dani Olmo, gol con palla recuperata a 30 metri da Szczesny", analizza il quotidiano.