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Ieri la notizia del rifinanziamento del bond da parte di Oaktree. Come scrive il Corriere della Sera "Oaktree punta ad abbattere il costo del debito dell’Inter. Il club intende riacquistare il bond da 415 milioni emesso dalla controllata Inter Media and Communication in anticipo rispetto alla scadenza prevista del 9 febbraio 2027. L’esborso, fra capitale e interessi, sarà di circa 412 milioni; la somma sarà versata ai creditori fra il 25 e il 26 giugno a patto che, entro quella data, la società nerazzurra trovi un canale di finanziamento alternativo. L’obiettivo di Oaktree, assistita da Bank of America, è infatti sostituire il bond con un altro prestito a un tasso di interesse inferiore, la cui forma ed entità sono tuttavia ancora da definire".
Il debito oggetto del rimborso ha origine nell’era Thohir ed è stato più volte rinnovato a importi e costi crescenti. L’obbligazione che Oaktree intende riacquistare risale al febbraio del 2022, in una fase complessa per i conti non solo dell’Inter ma anche della proprietà cinese Suning. Le condizioni del bond risultano quindi piuttosto onerose: il tasso è del 6,75% annuo che si traduce in un costo per l’Inter di circa 30 milioni a stagione.
Troppi per Oaktree che ha almeno tre carte da mettere sul tavolo per spuntare un tasso più vantaggioso. Anzitutto, i tassi di riferimento sono scesi dopo i numerosi tagli della Bce. Il fondo statunitense si presenta poi al tavolo delle trattative in una posizione finanziaria più solida rispetto a Suning che nel 2022 si apprestava a registrare quasi due miliardi di perdite. La stessa società nerazzurra, infine, può mostrare al mercato un bilancio in netto miglioramento. Mentre la stagione 2021/22 si è chiusa con 140 milioni di rosso, quest’anno l’Inter dovrebbe registrare il primo utile da oltre un decennio. Merito della cavalcata in Champions — che ha fruttato 130-135 milioni di premi Uefa e 30-35 milioni di incassi al botteghino — e degli incassi del nuovo Mondiale per club.
"A Oaktree non resta quindi che decidere con cosa sostituire il bond: con un altro bond quotato in Borsa oppure con un finanziamento «privato» offerto da un altro fondo, imitando quanto fatto da Roma, Barcellona e Tottenham", spiega il quotidiano.
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