"Si può perdere, certo, ma non in questo modo, non facendosi travolgere. Se Inzaghi aveva preparato una partita d’attesa (non pressava mai), perché a Vitinha, l’anima, il motore e il cuore del Psg, è stata concessa tutta quella libertà? E se Dembelé partiva come una furia per andare a pressare Sommer, perché l’Inter continuava a giocare palla indietro cercando il proprio portiere che, molto spesso, troppo spesso, doveva affrettare il rinvio tanto da consegnava palla ai francesi? Palla lunga, con Thuram e Lautaro (quasi mai raggiunti dalla manovra) era proprio vietata? Mai vista l’Inter in una difficoltà così evidente negli anni di Champions di Inzaghi, era in balìa dei parigini. La sfida fra il fisico (dei nerazzurri) e la tecnica (dei francesi) ha visto un vincitore indiscusso. Sono mancati tutti i migliori dell’Inter, tutti i leader, scomparsi Lautaro, Calhanoglu, Mkhitaryan: in partite come questa tocca a loro trascinare gli altri".
(Corriere dello Sport)
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