Vincere a Como e sperare in un passo falso del Napoli in casa contro il già salvo Cagliari: l'Inter fa il suo dovere, chiudendo il campionato con un successo esterno, ma non è abastanza per bissare lo scudetto dello scorso anno. Un altro tricolore sfumato per un solo punto, come 3 anni fa, come ricorda il Corriere della Sera:


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CorSera – Inter, un altro scudetto sfumato per un punto: ecco quando l’ha perso
"Il Black Friday interista non prevede sconti. E Inzaghi fissa il vuoto dal box della tribuna, dove è confinato per squalifica: perdere contro il collega che lo ha preceduto all'Inter e non aveva creduto nella crescita del club avvenuta, fa ancora più male, inutile nasconderlo. E le parole di Conte degli ultimi giorni, quelle sui maggiori meriti di chi vince lo scudetto rispetto a chi arriva in fondo alla Champions, hanno aumentato, se possibile, la frustrazione e la stizza di Simone. Il veleno però è stato diluito e metabolizzato lungo l'intera settimana, grazie anche all'obiettivo della Champions che incombe. E che è stato il chiodo fisso fin da settembre".
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"Che l'ultimo jolly scudetto fosse volato via, l'Inter lo aveva già capito domenica scorsa contro la Lazio, con il rigore del 2-2 assegnato per il gomito fuori posto di Bisseck. E non a caso era rimasta in silenzio, a fare il conto degli errori che sono costati il titolo numero 21. A partire dai propri, ovviamente, perché questa è una squadra che ha sempre cercato poco gli alibi e che sa bene di non essersi mai espressa in questo torneo ai livelli mostrati in Champions. Anche per alcuni limiti strutturali evidenti in attacco, sui quali a gennaio la proprietà ha deciso di non intervenire, mettendone in conto le conseguenze.
Ma c'è da fare anche il conto degli errori altrui, soprattutto quello di Fabbri che è costato la sconfitta contro la Roma, anche se nessuno può sapere se il rigore eventualmente assegnato per la lunga ed evidente trattenuta di Ndicka su Bisseck (svista ammessa dai vertici arbitrali) sarebbe stato realizzato".
"Perdere un altro campionato di un punto come tre anni fa col Milan fa comunque male. Molto. E se è vero che la Champions ha pesato tanto sul calendario, i punti che hanno fatto la differenza, nel campionato del ciapanò, sono quelli persi nelle prime giornate a Genova e Monza e soprattutto quelli di Parma – da 0-2 a 2-2. Al Tardini a inizio aprile l'Inter si è giocata il possibile +6 ed è stata poi risucchiata nel gorgo delle quattro partite durissime contro Bayern e Barça, inframmezzate dal derby perso in Coppa che le hanno depredato energie in quantità industriale. Perché l'epica ha sempre un prezzo. E sabato sapremo definitivamente quale".
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