Un ex presidente di Inzaghi amava raccontare che il calcio non è come le bocce, non conta mica arrivare vicino al risultato, conta solo alzare i trofei alla fine. Andatelo a dire a chi era a San Siro ieri sera, non vi darà mai ragione. Mai. Mai come le volte in cui Inzaghi s’è seduto in panchina ieri sera. “Salta con noi, Simone Inzaghi”, cantava la curva Nord alla fine della partita. E lui s’è messo a saltellare dalla gioia. E’ la vittoria di Inzaghi, questa, secondo allenatore della storia dell’Inter – dopo il Mago Herrera, appunto - a centrare due finali di Champions.
"In questa Champions il tecnico sta trovando il gusto di eliminare i più forti, uno dopo l’altro. In 14 partite fin qui ne ha persa solo una, a Leverkusen. Ma ora c’è solo da sorridere. E poi da calibrare bene i prossimi 24 giorni. Quante cose si possono fare in 24 giorni? Una di sicuro: nutrirsi. Nutrirsi della voglia di rivincita dopo Istanbul, dopo una finale che ancora grida vendetta per come finì. Lo farebbe anche il Mago. E lo farà Simone", scrive Gazzetta.
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