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Simone Inzaghi dovrà fare grande attenzione stasera. Non solo perché la sua Inter sfida la rivale storica a casa sua, ma anche perché sulla panchina della Juventus c'è quel Thiago Motta che sa come metterlo in difficoltà. Questo il focus che rimbalza dalle colonne di Repubblica, sottolineando le differenze tra i due allenatori che si incrociano allo Stadium:
"I due allenatori hanno modi opposti di concepire il calcio, a partire dal fatto che mai Thiago Motta s’affiderebbe alla difesa a tre né Inzaghi a quella a quattro. Inter e Juve sono le prime due in Italia per possesso palla, ma la gestiscono in maniera totalmente diversa: i nerazzurri non dribblano mai (nessuno meno di loro, in A) e superano le linee avversarie infilando gli spazi, i bianconeri lo fanno invece molto (solo il Milan di più) perché il loro obiettivo è recapitare la palla alle ali e poi affidarsi all’uno contro uno.
L’Inter è la formazione che mette più spesso in fuorigioco gli avversari, segno che sa tenere la difesa alta e la squadra corta, mentre la Juve è quella che ci riesce meno, perché dopo l’infortunio di Bremer non può più permettersi di lasciare troppo spazio alle spalle dell’ultimo difensore, visto che nessuno ha le sue stesse capacità di recupero. Sono due semplici dati che indicano un modo completamente differente di stare in campo, cosicché la sfida presenterà una lunga serie di varianti tra cui i calci piazzati, che per l’Inter sono una risorsa tra le più preziose (già dieci gol su palla ferma) e per la Juve, che invece ne ha sfruttati appena tre, una croce".
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