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L'Italia contro l'Estonia stasera si gioca tre punti fondamentali sulla strada verso i Mondiali 2026, sperando in buone notizie da Norvegia-Israele. Dopo aver bucato la qualificazione nel 2018 e nel 2022, non andare alla rassegna per la terza volta di fila sarebbe una botta tremenda sotto vari punti di vista, come spiega la Gazzetta dello Sport:
"Tre a zero e tutti giù per terra. Immaginare un’Italia senza il suo (e il nostro) terzo Mondiale è come perdere partita e faccia sotto i colpi di una tripletta: sportiva, politica, economica. La prima ci metterebbe dietro la lavagna come mai accaduto a nessuna delle potenze del pallone: sul tema, staccheremmo Brasile, Argentina, Uruguay, Germania, Spagna, Francia e Inghilterra ferme, nella loro versione peggiore, a due edizioni di fila saltate per mancata qualificazione come noi adesso. Il secondo gol in fondo alla nostra rete bucata sarebbe politico, a 360 gradi, senza esclusioni di nomi o volti: la rivoluzione capovolgerebbe il palazzo".
"Tradotto: il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, è stato rieletto per la terza volta lo scorso 3 febbraio e la sua rielezione da capogiro – 98,7 per cento dei consensi – resisterebbe con grande fatica (eufemismo) alla spinta in senso contrario che avrebbe il cartellino rosso mondiale e, magari, non vorrebbe nemmeno resistere (...). Rino Gattuso vedrebbe terminare il suo breve mandato, una scelta sulla quale il capodelegazione Gigi Buffon ha scommesso molto, se non tutto. Già al fischio finale degli Europei parecchio deludenti nel giugno di un anno fa, Buffon si era preso una pausa di riflessione perché doveva capire se il suo fosse ancora un ruolo riconosciuto e riconoscibile: davanti ad un’eventuale, nuovo, enorme rovescio, è facile ipotizzare un suo, volontario, passo indietro".
(Fonte: La Gazzetta dello Sport)
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