FC Inter 1908
I migliori video scelti dal nostro canale

news

CdS – Il Milan sa far male all’Inter, ma Calhanoglu non ci sta: derby ha confermato che…

CdS – Il Milan sa far male all’Inter, ma Calhanoglu non ci sta: derby ha confermato che… - immagine 1
Finisce in parità la semifinale d’andata di Coppa Italia tra Inter e Milan: equilibrio massimo in vista del ritorno
Alessandro Cosattini Redattore 
CdS – Il Milan sa far male all’Inter, ma Calhanoglu non ci sta: derby ha confermato che…- immagine 2

Finisce in parità la semifinale d’andata di Coppa Italia tra Inter e Milan. Equilibrio massimo in vista del ritorno, decisivo per staccare il pass per la finale. È questa l’analisi del match del Corriere dello Sport:

“Un gol per ciascuno. Un tempo per ciascuno. Sarà quindi il ritorno del 23 aprile a decidere la seconda finalista di Coppa Italia, oltre, presumibilmente, al Bologna. Il quarto derby stagionale, però, ha confermato che il Milan, quando vede l’Inter, riesce a mettere da parte i suoi problemi: si compatta, si applica ed è in grado di fare male agli avversari. E ha confermato pure che la truppa di Inzaghi, contro il Diavolo, è spesso frenata, il gioco non scorre fluido e le ripartenze sono sempre un problema. In linea con quanto accaduto nell’ultima stracittadina, i nerazzurri (si è sentita la mancanza di Lautaro) si sono svegliati dopo lo svantaggio: anche grazie ai cambi, dopo le fatiche della prima frazione, hanno spinto per tutta la ripresa, trovando sì il pareggio, ma non sfruttando le occasioni per il sorpasso, che non sono mancate nel finale. Anche il Milan, però, ha di che rammaricarsi, visto che ha sprecato gli spazi che si erano aperti dopo l’1-0. Con un Reijnders che dettava legge in mezzo al campo, Leao, pur creando ripetuti brividi, non è stato sufficientemente concreto. 


CdS – Il Milan sa far male all’Inter, ma Calhanoglu non ci sta: derby ha confermato che…- immagine 3

Le difficoltà nerazzurre

—  

Ancora una volta, dunque, il sistema difensivo ha creato difficoltà all’Inter. Pressione non troppo alta, ma ampia (4-4-2 in fase di non possesso) e costruzione dal basso rallentata. I nerazzurri hanno provato a disinnescarla attraverso i lanci lunghi, che in qualche occasione hanno trovato il Diavolo disposto non al meglio, ma comunque pronto a ripiegare e rimediare. Così, fin quasi all’intervallo, i nerazzurri sono riusciti a essere pericolosi solo sugli sviluppi di un paio di corner. La scelta attendista del Milan si è rivelata giusta anche perché, non trovando sbocchi, l’Inter si è spesso ritrovata sbilanciata. Le ripartenze rossonere sono state sanguinose, in particolare quando a guidarle è stato Leao, che ha approfittato dei difetti di posizionamento (e di passo) della coppia Darmian-Bisseck (per non parlare di Frattesi…): fondamentale Martinez che ci ha messo mani e piedi per fermarle. Forse ingolosito, però, il Diavolo si è fatto sorprendere allo scadere del primo tempo: il contropiede nerazzurro, infatti, ha potuto affondare come un coltello nel burro, ma Frattesi non ha dato la giusta forza al suo colpo di testa, permettendo a Maignan di intervenire, e poi Bastoni, tutto solo in mezzo all’area, ha svirgolato malamente di sinistro. 

CdS – Il Milan sa far male all’Inter, ma Calhanoglu non ci sta: derby ha confermato che…- immagine 4

Botta e risposta

—  

Proprio il pericolo scampato, forse, ha fatto uscire meglio il Milan dagli spogliatoi. Anche se è stato un rimpallo di Frattesi con Fofana a far schizzare la palla verso Abraham, abilissimo poi a portare a spasso Bisseck per infilzare in diagonale Martinez. Lo svantaggio è stato come una scossa elettrica per l’Inter, che è subito andata all’assalto dell’area rossonera, ma si è anche fatta prendere dalla frenesia. Inevitabile per Inzaghi ricorrere ai cambi: dentro tutti assieme Mkhitaryan, Zalewski e Pavard. E proprio sulla catenza di sinistra, con due nuovi “anelli” è nato il pareggio: intelligente l’ex Roma a trovare dentro l’area Correa e altrettanto quest’ultimo ad appoggiare al limite per Calhanoglu, che ha esploso il destro, bruciando i guanti di Maignan. Conceiçao ha risposto con Sottil al posto di Jimenez, per poi aggiungere Gimenez e Joao Felix nel tentativo di avere maggiore qualità in avanti. Ma c’è voluto una doppia prodezza di Maignan per cancellare la deviazione quasi a botta sicura di Zalewski (favorito da un rimpallo) e la conclusione in corsa di Mkhitaryan”, si legge.