“L’America è lontana, quasi un miraggio”. L’Italia cade rovinosamente a Oslo sotto la pioggia e i colpi della Norvegia, che chiude il primo tempo sul 3-0, demolendo gli azzurri per ritmo, energia e aggressività. Lo riporta Il Corriere della Sera, che parla di “una squadra ferita, inconsistente, senza anima”.

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CorSera – Italia ferita, inconsistente e senz’anima: “Italietta di fantasmi”, Azzurri contestati
Il primo posto nel girone — unico pass diretto per il Mondiale 2026 — è già compromesso dopo una sola partita. I norvegesi volano a 9 punti, l’Italia resta inchiodata a zero. I playoff di marzo, già fatali per Russia 2018 e Qatar 2022, diventano l’unica strada percorribile. Lunedì contro la Moldova, a Reggio Emilia, gli azzurri dovranno vincere e segnare molto, ma Il Corriere della Sera sottolinea lo scetticismo attorno a una squadra priva di idee e personalità.
Gli 850 tifosi italiani presenti all’Ullevaal stadion hanno protestato nel secondo tempo, colpendo anche Spalletti, rimasto immobile sotto la pioggia. La sua posizione verrà valutata dalla FIGC, in una riflessione che appare inevitabile dopo il crollo tecnico e psicologico della squadra.
La partita dura solo un tempo. L’Italia parte con intensità ma si scioglie subito. Bastoni sbaglia sul primo gol, lasciando campo aperto a Sorloth. Sul raddoppio di Nusa — definito “dribblomane di qualità” — Di Lorenzo e Rovella si ostacolano. Sul 3-0, firmato Haaland, Di Lorenzo non tiene la linea del fuorigioco. Il primo tiro in porta arriva solo al 92’, un colpo di testa debole di Lucca.
Spalletti lascia inizialmente fuori Frattesi, scegliendo Raspadori alle spalle di Retegui, ma l’attacco resta sterile. Gli esterni — Zappacosta e Udogie — vengono sopraffatti, mentre Rovella e Barella deludono a centrocampo. La difesa, un tempo punto di forza, è ora un colabrodo: 11 gol subiti nelle ultime quattro partite. Donnarumma è battuto tre volte e salvato solo dal palo in un’altra occasione.
La Norvegia, spesso esclusa dal Mondiale per mano italiana, si prende la sua rivincita e canta in festa. All’Italia resta solo il vuoto, la delusione e la prospettiva di un miracolo necessario per non mancare il terzo Mondiale consecutivo.
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