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Il post partita col Fluiminense, che ha segnato l'uscita dell'Inter dal Mondiale per Club, è stato piuttosto movimentato. Lautaro non le ha mandate a dire e poco dopo è arrivata la risposta via social di Calhanoglu.
"Le parole di Lautaro hanno colto di sorpresa la società e lo stesso allenatore, trovatosi poi costretto a rispondere (solo) sul tema nel post partita: non era previsto che il capitano parlasse, è stato lui a chiedere di intervenire. Il contenuto delle dichiarazioni è stato deflagrante. Rileggendole a posteriori, assumono ancor più valore. Quel “tante cose” di Lautaro ha subito dato il via a mille ricostruzioni. Marotta ha spiegato come l’obiettivo di Lautaro fosse Calha. Ma non si sbaglia nel credere che le mire dell’argentino fossero più ampie. Anche rivolte a quei giocatori che al Mondiale non hanno dimostrato una voglia matta di riscatto post Monaco: una certa indolenza di Thuram è sfuggita a pochi in casa nerazzurra. E c’è pure chi vi ha letto il profilo di Dumfries", racconta La Gazzetta dello Sport.
"L’altra metà della ThuLa, che dunque si è schierato vicino al turco prendendo le distanze da Lautaro. Un gesto che ha fatto quasi più rumore delle parole stesse di Calha, materiale ancor più infiammabile in vista del futuro. E che hanno spinto Chivu a farsi promotore di una riunione d’urgenza nella mattinata americana di ieri, prima della partenza per le vacanze (c’è chi ha salutato direttamente negli Usa). Nell’hotel è andato in scena un chiarimento tra i giocatori, davanti allo staff tecnico: Lautaro e altri senatori hanno preso la parola, anche facendo autocritica. L’obiettivo era quello di voltare subito pagina. E l’Inter può solo sperare che accada davvero. Ma se i fulmini sono davvero rimasti tutti a Charlotte, lo dirà solo il tempo", aggiunge Gazzetta.
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