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Polverosi: “Mondiale? Baraccone della Fifa! Chivu dovrebbe cominciare a preoccuparsi se…”

Polverosi: “Mondiale? Baraccone della Fifa! Chivu dovrebbe cominciare a preoccuparsi se…” - immagine 1
L'analisi del giornalista: "Anche sul 2-0 regolare (arrivato da una rimessa laterale...) l’Inter dietro era messa malissimo, ma l’attenuante vale, era tutta davanti"
Marco Astori Redattore 

Tra le pagine dell'edizione odierna del Corriere dello Sport, Alberto Polverosi, giornalista, ha analizzato così l'eliminazione dell'Inter dal Mondiale per Club: "A 38 gradi non si respira. E invece a Charlotte, Carolina del Nord, hanno perfino giocato. Senza entusiasmare, soprattutto l’Inter per almeno una settantina di minuti, ma chissenefrega, mica conterà lo spettacolo, qui bisogna solo arraffare, prendere i soldi e scappare. Caldo insopportabile, umidità stile Bangkok, campo che faceva così schifo da sembrare in salita, sia di qua che di là, le vacanze dei giocatori saltate, la nuova stagione che incombe (o forse è già iniziata con questo mundialdollaro), nuvoloni che appena coprivano lo stadio (quasi vuoto) facevano alzare lo sguardo in cielo perché il fulmine, da quelle parti, è sempre in agguato e la partita si sa quando inizia ma non quando finisce (chiedere a Maresca). Se tutto questo prende il nome di Calcio, allora possiamo aspettarci un giorno di giocare su Marte perché i marziani pagano bene. All’ossigeno ci penserà Infantino.

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Questo torneo è un baraccone messo in piedi dalla Fifa, che per il gioco ha un interesse pari a zero, esattamente opposto a quello per i soldi, se invece fosse una cosa seria Cristian Chivu potrebbe cominciare a preoccuparsi. Al primo scontro diretto l’Inter ha ceduto sul piano fisico (incredibile, ma vero), tecnico e tattico davanti ai brasiliani del Fluminense. L’erede di Inzaghi dovrebbe ripensare soprattutto al sistema di difesa. L’uno a zero del Flu è arrivato dopo una rapida serie di tanti errori difensivi, il primo di De Vrij, il secondo di Darmian, il terzo di Sommer, il quarto di Dumfries in ordine cronologico. Ma ancora più allarmante è stato il modo in cui la squadra di Renato Portaluppi ha segnato il 2-0, poi annullato dal Var per fuorigioco: lo ha fatto con tre colpi di testa consecutivi in area interista. Tre colpi di testa di fronte a giganti come De Vrij, Bastoni e Dumfries, gente da uno e novanta.

Anche sul 2-0 regolare (arrivato da una rimessa laterale...) l’Inter dietro era messa malissimo, ma l’attenuante vale, era tutta davanti. In campo c’erano giocatori inevitabilmente spompati, come il capitano (cancellato da Ignacio), Darmian (errori continui), Dumfries (fermo a destra) e soprattutto Thuram, piantato sull’erba bollente di Charlotte. L’unico a dare lucidità alla manovra è stato Barella che si è abbassato a impostare il gioco perché Asllani, marcato a uomo da Nonato, era lontano dal gioco. L’Inter sembrava rallentata e quasi stordita anche per lo sbalzo termico: da Seattle, dove aveva giocato col River Plate a Charlotte c’erano quasi venti gradi di differenza. 

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Quando sono entrati i quattro nuovi, Sucic, Luis Henrique, Carboni e soprattutto Sebastiano Esposito, l’azione ha preso un po’ più di velocità, ma non quanto ne bastava per sorprendere una difesa attenta come quella del Fluminense, attenta anche perché la guidava un ragazzino di quarant’anni, Thiago Silva. Non è mancata la pressione, l’Inter ha spinto indietro i brasiliani, ma per troppo tempo il suo avanzare è stato lento, poco lucido e poco preciso nei passaggi decisivi e perfino nelle conclusioni in area: De Vrij, Carlos Augusto e anche Lautaro hanno sbagliato il gol dell’uno a uno davanti a un fenomeno di 45 anni, Fabio, il portiere. L’ultima parata sul capitano (prima del palo di Lautaro) è stata un capolavoro. Poi, dall’assedio finale, il Fluminense è uscito nel modo più efficace segnando il 2-0".