L’infortunio di Taremi, poi, costrinse Thuram prima e Lautaro poi ad accelerare un rientro in gruppo. Forse troppo? Chissà. Di certo l’argentino ha pagato un conto salato almeno fino a dicembre, ritrovando una forma fisica buona solo nel 2025. Per Thuram, invece, il conto è arrivato più tardi, in questo anno solare: il risultato è che Inzaghi non ha mai avuto la ThuLa al top. Ecco, si può dire che sul piano della personalizzazione della preparazione probabilmente qualcosa di più poteva esser fatto", analizza La Gazzetta dello Sport.
"L’altra grande differenza è un dispendio energetico completamente differente, dovuto alla nuova formula della Champions con due partite in più piazzate nel mese di gennaio. Ecco, con questa formula l’Inter dovrà fare i conti anche in futuro. E tutte le componenti lavoreranno per migliorare quel che non è riuscito in questa stagione, con l’idea di arrivare a questo mese di aprile, che tanto è costato a Inzaghi, in condizioni fisiche migliori. A fine stagione si tireranno le somme in questo senso, ma non si sbaglia nel dire che il tema della gestione atletica della rosa nerazzurra è sotto stretta osservazione, e non certo sul piano del turnover attuato dal tecnico e neppure dal punto di vista medico, settore considerato di altissimo profilo. Peraltro, tra un mese e mezzo ci sarà anche da gestire un Mondiale per club, senza possibilità alcuna di fare richiami di preparazione. Anzi, in mezzo ci saranno anche le gare delle varie nazionali. Ecco perché l’Inter raggiungerà gli Stati Uniti a giugno dividendosi in due gruppi, con i nazionali che arriveranno in California più tardi", sottolinea Gazzetta.
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