Il divorzio tra Simone Inzaghi e l’Inter ha generato voci e retroscena, come quella secondo cui prima della finale di Champions contro il PSG, l’allenatore avrebbe chiesto a Bastoni e Barella di seguirlo in Arabia Saudita. Una ricostruzione ritenuta poco credibile da Pietro Senaldi.


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Senaldi: “Che gran tristezza i sicari mediatici di Inzaghi. Una cosa è certa”
"Il divorzio tra l’Inter e Simone Inzaghi appartiene alla categoria delle notizie così grandi e succulente da essere in grado di farne germogliare di ulteriori. Vere, false, presunte? La più gustosa dice che, prima della finale contro il Paris Saint-Germain, l’allenatore avrebbe proposto ad Alessandro Bastoni e Nicolò Barella, due perni della squadra nerazzurra, di seguirlo in Arabia Saudita. Lo scrive il Corriere della Sera".
"È una di quelle ricostruzioni che sembrano fatte apposta, qualche malizioso potrebbe anche insinuare suggerite, per gettare la croce su chi se ne va e fornire un buon alibi a chi resta. Se fosse vera infatti, Simone ci farebbe una brutta figura e si potrebbero facilmente addossargli le responsabilità della disfatta a Monaco di Baviera. In onestà, la cosa ci appare troppo clamorosa per bercela proprio tutta. Ma Inzaghi che fa campagna acquisti contro l’Inter prima della finale non è credibile. Non lo è per la storia dell’uomo e non lo è perché nel calcio queste cose non si dimenticano e si pagano a vita".
"Quindi anche se tra una settimana Francesco Acerbi, o chi per lui, dovesse seguire il mister in Arabia, è ipotizzabile che questo sarebbe figlio di una trattativa successiva alla finale, magari benedetta anche dalla società nerazzurra, che deve alleggerirsi per ripartire. Una cosa infatti è certa: Simone e l’Inter si sono lasciati benissimo; anzi, in un certo senso si sono lasciati anche perché non si guastassero i rapporti".
"La sensazione è che Inzaghi sia arrivato alla meta stremato dal dover fare sempre i miracoli e mettere sempre la faccia su responsabilità non sue che ne offuscavano i meriti. Il mister legittimamente si aspettava che la sua capacità di fare le nozze con i fichi secchi per quattro anni sarebbe stata premiata da un mercato per una volta degno di lui e delle ambizioni della squadra. Quando ha intuito che non sarebbe stato così, ha perso fiducia nella dirigenza e ha ceduto di schianto e probabilmente la cosa ha avuto ripercussioni negative sull’ambiente".
(Libero)
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