FC Inter 1908
I migliori video scelti dal nostro canale

news

Severgnini: “Maggio interista crudele. Davvero pensate che le voci arabe ci guastino l’attesa?”

Severgnini: “Maggio interista crudele. Davvero pensate che le voci arabe ci guastino l’attesa?” - immagine 1
Il giornalista, grande tifoso dell'Inter, ha parlato dell'attesa verso la partita di questa sera che vale la Champions League
Andrea Della Sala Redattore 

Il giornalista Beppe Severgnini, grande tifoso dell'Inter, ha parlato dell'attesa verso la partita di questa sera che vale la Champions League:

È stato duro, non neghiamolo, il maggio interista. E crudele. Pensare di aver perso, poi pensare di aver vinto, poi capire che non era così. È giusto che Napoli festeggi il quarto scudetto, che è stato una conquista; ma anche una gentile donazione. L’Inter vista in Champions — pensiamo alle quattro partite contro Bayern e Barcellona — era, senza ombra di dubbio, la squadra più forte d’Italia. Anche la facilità con cui ha sbrigato certe faccende in campionato lasciava la stessa impressione. Ma il destino non è ragionevole, e trova sempre alleati quando vuol fare dispetti: il capolavoro di Orsolini a Bologna; il gomito di Bisseck contro la Lazio, punito senza sconti; subito dopo, l’errore calcettistico di Arnautovic all’ultimo minuto. Lui non lo sa, ma noi ce lo sogniamo di notte.

Le attese sono un ingrediente fondamentale del pallone. Sono la materia dei sogni. Nessuno sa come andrà a finire stasera, contro il Psg, che in Francia ha già vinto tutto. Ma chiedetevi: perché tutti i nerazzurri vorrebbero essere qui? Perché molti hanno tempestato il mondo di richieste e preghiere per ottenere un biglietto? Perché chi non sarà all’Allianz Arena sarà fuori dallo stadio, o in città? E chi non è qui a Monaco sarà davanti a un maxischermo o insieme agli amici, in un bar del mondo o in una casa italiana? Semplice: perché una finale di Champions è un rito collettivo, il momento in cui ti sembra di appartenere a qualcosa di più grande.

Severgnini: “Maggio interista crudele. Davvero pensate che le voci arabe ci guastino l’attesa?”- immagine 2

I tifosi del Napoli — degnissima rivale — hanno appena provato questa sensazione. Prima l’attesa, poi l’esplosione di gioia, la festa collettiva, l’infantilismo autorizzato. Noi dell’Inter ci siamo passati in occasione della seconda stella, un anno fa: quel giorno Milano, commossa e sorpresa di se stessa, era irriconoscibile. Ancora più intensa è stata l’emozione il giorno del Triplete 2010 a Madrid: l’Everest del calcio italiano, qualcosa che nessuno aveva ancora scalato. Poi c’è stata Istanbul 2023 — lì non c’ero, me l’hanno raccontato — dove la gioia amara veniva da una constatazione: con gli inglesi avremmo potuto farcela.

Qui, contro i francesi, può succedere di tutto. Non è scaramanzia, è buon senso calcistico. Le squadre — molto diverse — si equivalgono come forza. Noi, forse, portiamo in campo più rabbia sportiva; loro, maggiore attesa di un ritorno dell’investimento. Nessun’altra squadra ha speso tanto per vincere tanto poco in Europa.

Severgnini: “Maggio interista crudele. Davvero pensate che le voci arabe ci guastino l’attesa?”- immagine 3

La vigilia del calcio non è il sabato del villaggio: perché il villaggio è troppo grande, e certi sabati non si ripetono. Davvero pensate che la voci su Simone Inzaghi in Arabia Saudita abbiano guastato la nostra attesa? L’uomo andrà quando vorrà andare, e noi lo saluteremo con un urlo o un sospiro (dipende da stasera). Ma ripetiamolo, per l’ennesima volta: gli allenatori, anche i più seri, passano; i dirigenti, anche i migliori, lasciano; i calciatori, anche i più amati, prima o poi se ne vanno (altrove o in pensione). Restiamo noi tifosi, nei secoli fedeli.

C’è una bella frase argentina che Lautaro certamente conosce, e viene in mente in questo sabato tedesco: ¡que me quiten lo bailado!, che provino a rubarmi quello che ho ballato. Provate a rubarci i momenti belli, i ricordi speciali, certe emozioni: non ci riuscirete. Il futuro non lo conosciamo, noi interisti, ma il passato sì. Il nostro è pieno di giorni speciali e notti di maggio, quando il cielo passa dal nero all’azzurro. E va bene così.