La verità sullo sfogo e cosa c'è dietro
—Uno sfogo. Quasi dal nulla. Perché Conte è così, non sa fingere. Perché la conferenza stampa è iniziata subito dopo l’allenamento che ha portato all’ennesima brutta notizia di questo 2025 non proprio in pace con la fortuna. David Neres si è fermato ancora. E Antonio che ha preparato per una settimana una partita in un modo, si trova senza il giocatore di maggior talento della squadra. Non a caso quello che virtualmente ha preso il posto di Kvara, citato nuovamente in pubblico dopo diverso tempo. Una coincidenza? Non è un segreto che il mercato di riparazione abbia indebolito il Napoli e creato malumore nella testa dell’allenatore. E anche dell’ambiente. Questione di mentalità. Di ambizione. Di obiettivi. Conte non è un allenatore che sa mediare, che sa accontentarsi. Vuole tutto, sempre. Vuole lottare per il massimo traguardo anche in condizioni più estreme. E vuole che chi sta intorno a lui abbia la sua stessa visione. La sua stessa fame di vittoria. Ecco, «certe cose a Napoli non si possono fare» è sicuramente un messaggio alla società. Un grido di allarme, forse, anche in ottica futura. Perché quest’anno è andata così, ma il prossimo, con la Champions League da giocare per far bella figura e un campionato da vivere sempre al vertice, serviranno grandi investimenti sul mercato. Per non trovarsi di nuovo alla vigilia di una volata scudetto a far fronte all’emergenza", si legge.
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