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Inter, cambia la preparazione: “La società ha dato a Chivu e al nuovo staff una precisa consegna”

Inter Chivu
Visti i cali nei finali di partita della passata stagione e i tanti infortuni, si è deciso di cambiare la preparazione fisica e le sedute
Andrea Della Sala Redattore 

Da Inzaghi a Chivu, cambia la guida tecnica e cambieranno anche le richieste del nuovo allenatore. Anche in allenamento. Lo scorso anno è stato caratterizzato anche dal calo della squadra nella parte finale di stagione e nei finali delle singole gare. Si cercherà di sistemare questo problema cambiando qualcosa.

"Cristian Chivu ha ottenuto un doppio lavoro per l’estate: si occuperà un po’ di testa e un po’ di gambe, che notoriamente vanno insieme. L’Inter, che il tecnico romeno ha ereditato prima di volare negli States, aveva spento la luce senza un perché: durante la coda della gestione Inzaghi, i muscoli e i pensieri erano scoppiati, soprattutto nei finali scivolosi di partita. Quella leggendaria semifinale di Champions strappata al Barça è stata l’unica parentesi felice negli ultimi due mesi, anche perché prima e dopo tutti i nodi si sono attorcigliati al pettine. La società ha, infatti, dato a Chivu e al nuovo staff una precisa consegna: evitare gli errori passati, presentarsi al via del 2025-26 con una preparazione differente. Quella di prima ha svuotato il serbatoio sul più bello", spiega La Gazzetta dello Sport.

Inter, cambia la preparazione: “La società ha dato a Chivu e al nuovo staff una precisa consegna”- immagine 2

"Nell’ultimo quadriennio a gestire i muscoli interisti è stato Fabio Ripert, fedelissimo di Inzaghi sin dai tempi della Lazio e adesso assieme a Simone anche a Riad. L’area, ormai passata tra le mani di Stefano Rapetti, già preparatore nell’Inter tripletista del 2010 e fino alla scorsa stagione assieme a Mourinho sul Bosforo, ora ha una sfida suprema davanti. La nuova Inter deve essere capace di sostenere intensità elevate fino al 90', anche perché nell’ultimo quarto d’oro in passato è caduto il mondo. Basterebbe restringere il cerchio sulla sola Serie A e le 35 reti subite in totale dalla squadra di Inzaghi. Ben 10, poco meno di un terzo, sono arrivate nell’ultimo disastrato quarto d’ora di gioco, tra il minuto 76 e il 90, proprio quando la nebbia scende davanti agli occhi. Se si aggiunge il quarto d’ora precedente, 61’-75’, in cui sono stati subiti altri 7 gol, più quel paio di palloni raccolti dentro alla porta si Sommer nel recupero, si arriva a 19, ben più della metà del totale. Sono i numeri testardi che fotografano il problema, mentre le conseguenze sono triste storia: il rigore rovinoso di Pedro è arrivato proprio lì".

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"Dopo bassi carichi settimanali, determinati a garantire brillantezza nella fase centrale della stagione, in cui effettivamente i nerazzurri hanno dato il meglio, adesso si volta pagina. In America c’è stato solo un antipasto di quello che si vedrà con tutt’altro approccio dal 26, giorno di raduno ad Appiano. Le sedute in campo dureranno, infatti, di più, oltre l’ora e mezza come media, e si punterà maggiormente sull’intensità e le alte frequenze. La palestra precedente all’allenamento sarà abitudine, se non obbligo: non che prima non si frequentassero gli attrezzi, ma da adesso la prevenzione strutturale sarà pensata per ridurre, per quanto possibile, gli infortuni che hanno azzoppato il 2024-25. La futura preparazione, innovata con dati e intelligenza artificiale, sarà utile anche per portare più in alto la pressione offensiva rispetto alla tradizione. È una tendenza appena intravista nel Mondiale, ma c’è ancora un’estate per sudare con Chivu: al tecnico il compito di dividere le fatiche, togliere qualche minuto ai big sarà un primo passo", aggiunge Gazzetta.