"Sommer starà nella leggenda pur avendo preso tre reti, sei in due partite, semplicemente perché meno di così non era possibile: è questa la folle media dei catalani. Il miracolo che ha evitato i supplementari non era certo il primo dello svizzero, puntuale come si conviene a chi è nato oltre le Alpi. Prima di ribaltare la partita e il punteggio era ancora sull’1-2, aveva messo le mani in maniera prodigiosa su Garcia, alla fine di un contropiede sconclusionato preso dall’Inter. E poi, giusto per non farsi mancare niente, dopo il 3-3 di Acerbi, aveva dovuto spegnere di nuovo Lamine. In fondo, Sommer c’è sempre stato e sempre ci sarà nel momento del bisogno, per questo San Siro in estasi cantava il suo nome forte come quello di Lautaro", aggiunge Gazzetta.
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