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C’è un punto dolente nel percorso azzurro di Luciano Spalletti: il feeling con il gruppo. Un'intesa mai realmente esplosa e che probabilmente è stata la prima causa dei disastri azzurri di questi anni spallettiani. "Il feeling con il gruppo non è mai scattato. Spalletti preferisce uscire senza sparare cartucce avvelenate: «Il feeling l’ho trovato con tutti. Per quello che è il mio carattere ho lisciato anche troppo, sono stato comprensivo e dopo l’Europeo meno ossessivo. Anche negli allenamenti. La verità è che a queste ultime partite siamo arrivati con il fiato corto».
"Ora però una scossa se l’aspetta. Rispetto alla Norvegia sono attesi 5 o 6 cambi. Ci sarà l’esordio di Ranieri al posto dell’acciaccato Bastoni, Cambiaso e Dimarco saranno gli esterni, Ricci guiderà il centrocampo. Ballottaggio tra Di Lorenzo e Rugani, l’ultimo arrivato. Questa mattina Luciano scioglierà gli ultimi dubbi. Ma non sono ore facili. Il magone è difficile da mandare giù. Lui, come Giuntoli alla Juve, gli artefici del primo miracolo Napoli, sono finiti nella polvere. Il calcio è strano, dolce e infido allo stesso tempo".
(Corriere della Sera)
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