La prima della classe, con legittimi sogni di triplete, aspetta chi pare rassegnato alla bocciatura: oggi a San Siro, il francese sarà regolarmente in campo perché ha bisogno di continuità dopo il lampo col Feyenoord e di migliorare la condizione verso Bergamo. Insegue una rete che in A gli sfugge da quasi due mesi: l’ultimo centro a Empoli il 19 gennaio, prima i gol erano stati 12 in 19 giornate. Ritrovare la vecchia corsa da gazzella è la condizione per nutrire le ambizioni interiste.
"Al momento, Marcus è il quarto più pagato della compagnia dopo il Paperone Lautaro a 9 e la coppia di centrocampo Barella-Calhanoglu a 6,5. Tra l’altro, il principale alleato per un ritocco contrattuale si chiama ancora Decreto Crescita, la legge ormai defunta che, in un caso pregresso come il suo, può essere sfruttata. Del resto, è successo anche per il recente rinnovo di Dumfries. Proprio il Decreto è servito nel 2023 per il ritorno di Marcus nella patria natìa e ora permetterebbe di ammortizzare un prevedibile aumento di stipendio. Un milioncino al netto in più, fino ad arrivare a 7 l’anno, lo metterebbe alle spalle solo del capitano argentino. Al lordo, Thuram costerebbe “solo” 9,1 milioni, molto meno dei contratti di Barella e Calha: quei due sono senza sconto fiscale e pesano ben 12. La nuova Inter su mandato di Oaktree ha l’obbligo di dare un colpo di forbice al costo squadra, ma nel primo anno il fondo proprietario ha accompagnato alcuni big verso nuovi contratti più onerosi: è la dimostrazione che il progetto non prevede una rosa più debole. Non sarà Marcus l’eccezione, soprattutto se si potrà togliere la testa francese da quella ghigliottina chiamata clausola", aggiunge il quotidiano.
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